Nazionale

Tesseramento minori stranieri: domani il voto al Senato

Martedì 12 gennaio la Commissione Istruzione del Senato esaminerà la proposta di legge. Balestri, Uisp: "La direzione è quella giusta"

Domani, martedì 12 gennaio, la Commissione Istruzione del Senato esaminerà la proposta di legge, già approvata dalla Camera lo scorso aprile, dal titolo "Disposizioni per favorire l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l'ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva".

La direzione è quella giusta, iniziamo da qui a colmare lo storico ritardo italiano rispetto alle legislazioni europee - commenta Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp - Ovviamente è una norma migliorabile, soprattutto per la parte che riguarda le lunghe procedure burocratiche a cui devono rispondere i minorenni stranieri, che sono diverse rispetto ai minori italiani. Inoltre, non è contemplata la situazione dei minori non accompagnati, che fanno riferimento per domicilio e garante alle strutture che li seguono, o addirittura non hanno un domicilio, come ragazzi rom o residenti in stabili occupati, che hanno quindi ulteriori difficoltà nelle procedure di tesseramento”.

La proposta di legge prevede – in soli due articoli – di estendere anche ai minori di 18 anni che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del decimo anno di età, le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani alle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o presso associazioni di promozione sportiva. L’esigenza di aggiornamento delle regole nasce dalla casistica di quei minori che potrebbero passare al livello agonistico ma non possono essere tesserati perché stranieri, anche se nati in Italia e perfettamente integrati. Questo prevedono le norme italiane che le federazioni sportive che fanno capo al Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) devono seguire, e che impediscono loro di tesserare giovani non in possesso della cittadinanza italiana nel momento del passaggio dall’attività sportiva di base a quella agonistica.

Se fosse approvata, la norma permetterebbe dunque di superare l'empasse che tuttora impedisce a giovani talenti figli di genitori extracomunitari, ma nati o cresciuti nel nostro Paese dove hanno iniziato un percorso sportivo, di seguire i compagni nell’attività agonistica per motivi legati al possesso della cittadinanza. Si assicura dunque l’accesso allo sport del minore in quanto tale e, quindi, della “persona” e non solo del cittadino, senza entrare nel complesso problema della cittadinanza. Anche perché, come sancito dalla Commissione dell’Unione europea nel Libro bianco sullo sport del 2007, “lo sport può anche facilitare l’integrazione nella società dei migranti e delle persone d’origine straniera, e sostenere il dialogo interculturale”. (Fonte: Vita.it)

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