Nazionale

Uisp in Consiglio Coni: il tennis è un gioco o un monopolio?

Vicenda Uisp-Fit in CN Coni. Manco, Uisp: "Lavoriamo bene con tutte le federazioni, soltanto la Federtennis pone problemi"

Venerdi scorso, 26 febbraio, si è tenuto il Consiglio nazionale Coni e la vicenda che da tempo vede su posizioni contrapposte Uisp e Federtennis è diventata argomento di discussione. L’Uisp rimprovera alla federazione di imporre un monopolio sull’attività tennistica nel nostro Paese che, di fatto, limiterebbe lo sviluppo del movimento tennistico e del gioco del tennis e, allo stesso tempo, metterebbe in discussione il principio di libero associazionismo.
Anche la politica era intervenuta nei giorni scorsi (il 6 febbraio) con un’interpellanza parlamentare promossa dal senatore Vaccari e altri suoi colleghi di diversi orientamenti politici.

La vicenda veniva ripresa il 15 febbraio da un articolo su Repubblica: «Non capiamo - affermava Manco - perché questo problema debba sussistere solo con la Fit, da almeno otto anni ci battiamo affinché il tennis resti uno sport popolare, alla portata di tutti, ma non siamo ascoltati. Questa storia adesso deve finire».

E così nel pomeriggio di venerdi scorso, 26 febbraio, l’Ansa batte questa agenziaa: “Lo scontro Fit-Uisp approda in Consiglio Coni… con un botta e risposta tra il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi e il numero uno della Uisp, Vincenzo Manco”. Entrambi membri del Consiglio.
“Non voglio entrare nella polemica ma abbassare i toni – ha dichiarato il presidente della Uisp Vincenzo Manco –Qual è il problema? I circoli che fanno riferimento alla Uisp vedono triplicati i costi di affiliazione alla Federtennis. È una questione di libertà associativa, per questo ci siamo rivolti all’Autorità garante della concorrenza. Ciò di cui si lamenta Manco è il peggior trattamento economico riservato dalla Federtennis ai circoli e ai singoli tesserati affiliati alla Uisp.

Binaghi e Petrucci: "Ci siamo accorti di essere stati colpiti alle spalle da quello che consideravamo fuoco amico", ha esordito Binaghi, in un lungo intervento innanzi al presidente del Coni, Giovanni Malago' e al resto del Consiglio nazionale. La vicenda e' anche approdata in Parlamento, con un interrogazione di un gruppo di senatori che ora chiedono al governo di riferire su presunti "comportamenti che la Fit starebbe mettendo in atto per ottenere di fatto l'esclusivita' del tesseramento". Ad affiancare Binaghi, ci ha pensato il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, da sempre restio al fatto che vicende legate allo sport finiscano nelle aule di Tribunale. Quanto fatto dalla Uisp "e' gravissimo - spiega Petrucci - e non deve essere sottovalutato, perche' qui non si tratta di un 'ricorsuccio' al Tar e la concorrenza e' un argomento delicato".

Manco: "Immediata la replica di Manco: "Siamo quelli che hanno spinto piu' degli altri sul terreno della trasparenza dei dati e del lavoro degli enti di promozione sportiva - le parole del presidente della Uisp -, ma nel momento in cui i circoli tennistici sul territorio si vedono triplicare i costi, come nel caso della possibile doppia affiliazione, crediamo che cosi' venga penalizzata la liberta' associativa di questo paese". Manco ha anche aggiunto che "non abbiamo nessuna intenzione di uscire dal sistema sportivo ne' ci interessa continuare questo conflitto, ma vogliamo tutelare la nostra associazione. Siamo disponibili come sempre a un tavolo per risolvere quanto prima la situazione". Il presidente del Coni, Giovanni Malago', ritenendo "imbarazzante" la scelta della Uisp di ricorrere all'Antitrust, perche' "si crea un precedente pericoloso - ha detto il numero uno dello sport italiano - nell'ambito del nostro ordinamento", si e' detto comunque disponibile (su questo caldeggiato anche dal membro Cio, Franco Carraro), a incontrare le due parti e creare un tavolo comune per un riavvicinamento.

Sulla Gazzetta dello sport di sabato 27 febbraio si legge che l’accordo tra Fit e Uisp lo cercherà Malagò, che definisce “imbarazzante” l’iniziativa Uisp di ricorrere al garante della concorrenza “ma non risponde a Petrucci che chiedeva preliminarmente il ritiro del ricorso anti Fit. Ma qual è il confine tra agonismo e promozione? La concorrenza dilaga anche sul tesseramento: costa molto meno iscriversi ad alcuni Enti di promozione sportiva che ad una federazione. Dietro queste affiliazioni low cost c’è efficienza o coperture assicurative molto, troppo ridotte? Anche a questo dovrà rispondere la task force Coni che deve verificare numeri, conti e tesseramenti plurimi degli Enti. A proposito: a quando i primi risultati?”.



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