Montagna Uisp, ripartire dalle radici e dal territorio

Si è conclusa oggi Montagna Uisp a Forno di Zoldo (Bl) Montagna Uisp 2016, nello splendido contesto ambientale delle Dolomiti venete. Un’occasione di incontro tra le attività Uisp in montagna e il territorio. Sette giorni di proposte sportive e culturali per valorizzare le dinamiche e gli equilibri che offre la montagna.

Venerdì 26 febbraio si è tenuta la tavola rotonda “Sport in ambiente, ambiente per lo sport” per poi passare una serata di approfondimenti con Paola Favero in “Ama Dablam la Perla dell’Himalaya”.

“Soprattutto adesso che la questione climatica è di pressante attualità, come dimostra anche la stagione invernale, questi momenti di condivisione sono fondamentali - chiosa la presidente dell’Uisp Veneto, Claudia Rutka - È nel Dna della Uisp parlare, coinvolgere e far riflettere sulle problematiche più importanti e uno dei nostri capisaldi è l’ambiente assieme ai diritti e la solidarietà. Vivere la montagna al di là dell’alpinismo e dello sci, di situazioni in cui arrivi e consumi senza fermarti a guardare tutto il modo che ti circonda. Noi, con la settimana in val Zoldana, abbiamo scelto le escursioni storiche, le ciaspolate che permettono di vivere e respirare l’ambiente circostante. In una valle in cui hai ancora la possibilità di sperimentare un tuffo nel passato, con ambienti intatti e immutati”.

“La salita della città in montagna non può essere vista esclusivamente come occasione di costruzione di un luogo di puro divertimento a tutti i costi – dice dal cuore della manifestazione Roberto Gobbo, coordinatore montagna Uisp Veneto - con conseguente sfruttamento del territorio e delle sue risorse. Questo modello ha sicuramente dato lavoro a molte famiglie, ma è doveroso interrogarsi se sia possibile uno sviluppo alternativo delle aree montane e la diffusione di una cultura turistica diversa e meno invasiva”. Di questo sviluppo ecosostenibile e consapevole vuole farsi portavoce la Uisp che in questa settimana densa di appuntamenti e momenti di condivisione vuole interrogarsi sul futuro. (di Alessandro Torre, Uisp Veneto)