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Uisp su Rai Tre con "Geo" su benessere fisico e salute

Mercoledì scorso Vincenzo Manco, presidente Uisp, è stato ospite della trasmissione pomeridiana di Rai Tre. GUARDA IL VIDEO
Mercoledì 13 aprile Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, è stato ospite della trasmissione pomeridiana di Rai Tre, Geo, per presentare le proposte Uisp in merito all’attività fisica come elemento di tutela della salute. GUARDA IL VIDEO Infatti, il 60% degli italiani non fa nessun tipo di attività, un dato allarmante che si scontra con le dosi minime di attività motoria da fare per stare bene, stilate dall’Oms e presentate dall’Uisp in un convegno che si è svolto mercoledì 6 aprile.

“C’è un indicazione ben precisa dell’Oms compresa nell’opuscolo tradotto e pubblicato a cura dell’Uisp, che parla di 150 minuti a settimana di attività per adulti e anziani, e 60 minuti al giorno per bambini e adolescenti - ha detto Manco - Sono indicazioni importanti perchè l’Oms ha individuato nell’inattività fisica un grande fattore di rischio relativo alle malattie croniche non trasmissibili, che rientrano nell’area dei problemi cardiovascolari, dell’ipertensione, dei tumori e del diabete".

Siamo i più sedentari d’Europa, portiamo addosso questa maglia nera tra i 28 paesi dell’area euro, condividendola con Malta, Portogallo e Grecia. La differenza sostanziale è rispetto ai paesi del nord, dove gli impegni verso l’attività fisica nel sistema di costruzione delle politiche pubbliche, come la scuola e l’idea di città porta a muoversi molto di più, e la distanza è davvero enorme”.

“Nel nostro Paese è necessario un investimento in cultura motoria e sportiva - ha concluso Vincenzo Manco - spesso gli investimenti pubblici riguardano la parte dello sport agonistico, si dovrebbe invece immaginare che l’attività motoria è parte del progetto di vita di ogni cittadino, contribuisce alla buona salute e ad uno stato di benessere, che non è solo fisico ma sociale. La pratica sportiva ha una visione trasversale, che riesce ad affiancare alla salute l’impegno per l’inclusione e l’integrazione sociale, noi vogliamo aggiungere anche la pianificazione urbana. Ripensare l’idea di città che vogliamo creare e come gli stessi spazi urbani possono essere attrezzati per gli sport urbani, come le attività della glisse, come parkour o skateboard. Spesso gli spazi non attrezzati sono occupati da giovani che non solo vogliono praticare attività ma occupano e rendono propri spazi pubblici”.

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