Nazionale

Uisp in Libano per attività in carcere rivolte ai minori

Si è tenuta stamattina una partita di calcio a 5 tra detenuti e Uisp e cooperazione italiana: testimonial d'eccezione Renzo Ulivieri

 

Il carcere di Roumieh, vicino Beirut in Libano, ha ospitato stamattina l’incontro di calcio a 5 che ha visto di fronte i minori ospiti del carcere e una rappresentativa Uisp e Cooperazione italiana. La manifestazione è inserita nell’ambito di un progetto dedicato ai detenuti, finanziato dalla Cooperazione italiana e realizzato da UNODC (Agenzia Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine). Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione italiana allenatori di calcio, è stato arbitro e testimonial della partita. “È stata un’esperienza bella, come lo è sempre il calcio – ha commentato nel dopopartita Ulivieri - quando ci si mette intorno a un pallone nascono emozioni che fanno superare disagi, dolori e difficoltà, almeno per un attimo, permettendo di sentirsi persone libere. Vedere questi ragazzi correre nel piccolo campo allestito, ci ha restituito il senso dell’iniziativa: lo sport è importante in situazioni di crisi, la storia del calcio è piena di episodi significativi. È importante soprattutto all’interno delle mura di un carcere e in una città come Beirut, è un segnale per chi pensa che chi ha sbagliato non abbia possibilità di recuperare. Non deve passare il pensiero che si entra in un carcere e si butta via la chiave, non è questa la civiltà che vogliamo, dobbiamo invece pensare al futuro di questi ragazzi e alle loro possibilità di reinserimento sociale per quando usciranno”.

 


Per la cronaca hanno vinto i detenuti, sostenuti dal tifo di 160 ragazzi che hanno assistito alla gara con entusiasmo. L’Uisp è scesa in campo con Massimo Tossini, responsabile attività Uisp in Libano e Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp. “Questa è stata per noi l’occasione per aprire, grazie all’aiuto della Cooperazione italiana, una porta del più grande carcere libanese, che ospita più di 2500 detenuti, in particolare del settore minorile - ha detto Carlo Balestri - l'Uisp vuole proseguire il progetto nelle carceri del Libano, per far sì che i detenuti possano sentirsi un po’ più liberi attraverso lo sport”.

 

“Grazie all’impegno della Cooperazione italiana e dell’Uisp e grazie alla presenza di Ulivieri – ha detto Gianandrea Sandri, direttore Agenzia per la Cooperazione – oggi ha avuto luogo un evento molto importante per noi italiani che crediamo nel rispetto dei diritti umani e civili, ovunque essi si esprimano”.

 

Si tratta di una delle più significative esperienze di attività sportiva all’interno di un carcere in Libano, che ha l’obiettivo di inserire lo sport nelle attività curriculari dei detenuti, minori e adulti. L’Uisp in questo campo ha una solida e duratura esperienza, formata con anni di attività in carcere, da Vivicittà al progetto Terzo tempo.

 

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