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"To moves": lo sport sociale in mostra a Venezia

La Biennale di Architettura realizza all'interno del Padiglione Italia un laboratorio sociale per sostenere le periferie
 
Lo sport sociale alla Biennale Architettura di Venezia grazie all’Uisp. Nel pomeriggio di venerdì 27 maggio è stato presentato il progetto di un allestimento dal nome “To moves”. Il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini ha inaugurato, presso la XV Biennale d’architettura di Venezia, il Padiglione Italia, dal titolo “Taking care”. Il padiglione è diviso in tre sezioni (Pensare, Incontrare, Agire, riprese nel catalogo dell’editore di comics BeccoGiallo) e sottopone all’osservazione venti realizzazioni nate “dal basso” in collaborazione con il terzo settore, le fondazioni etico-solidali, i collettivi.

Marco Navarra, l'architetto dello studio Nowa che ha pensato il dispositivo per l'Uisp, presenta il progetto: "Lo sport cambia la vita delle persone perchè riesce a cambiare lo spazio in cui vivono le persone, rompendo i confini in cui spesso siamo costretti a vivere. Stiamo lavorando ad un dispositivo mobile che può essere utile per le attività che l'Uisp svolge nelle periferie italiane, offrendo una serie di spazi e articolazioni che si prestano a diverse attività".

"L'Uisp è alla Biennale Architettura di Venezia perchè è parte di un progetto promosso dal ministero della Cultura - dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - Abbiamo costruito, insieme ad uno studio di architetti, un dispositivo che possa essere installato nella periferia di Torino, al Parco Dora. Con questo strumento l'Uisp animerà le periferie con giochi di strada, sport, animazione e giocoleria. Lo facciamo perchè c'è bisogno di rigenerare le periferie e costruire relazioni positive. Quel dispositivo sarà un presidio di costruzione di cittadinanza attiva, rispetto dell'ambiente e dei valori di solidarietà e fratellanza tra i popoli.
GUARDA IL VIDEO con le interviste a Manco e Navarra.

Il padiglione si propone di praticare un intervento di pronto soccorso architettonico. Sostenuti dal crowdfunding, si muoveranno da Venezia cinque container carrabili diversamente allestiti, in mostra i progetti, con destinazione cinque periferie urbane. C’è un ambulatorio mobile gestito da Emergency (progetto di Matilde Cassani), un Green-box realizzato con Legambiente (cooperativa Arcò), un Legality-box che andrà a Cerignola su un terreno sequestrato alla mafia e gestito con l’associazioneLibera (progetto di Antonio Scarponi), uno Sport-box curato da Uisp che andrà a Torino (Nowa) e, infine, un Culture-box con libri a disposizione realizzato con l’Associazione biblioteche italiane(Alterstudio). Quella proposta dal Padiglione Italia è una mappa di esperienze ai margini, con l’ambizione di dimostrare che l’architettura può fare la differenza anche in contesti con grande limitazione.

Per la realizzazione di tutti i dispositivi verrà lanciata una compagna congiunta di crowdfunding civico: la campagna è partita il 25 maggio su una piattaforma ad hoc, www.periferieinazione.it e durerà per i sei mesi di esposizione.

 

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