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Ecco Angelo, non vedente che ha partecipato a Vivifiume

La testimonianza del canoista dopo la manifestazione dell'Uisp acquaviva da Milano a Venezia. Parlano A. Lova e G. Russo
La piccola flotta Uisp che ha dato vita all’edizione numero zero della Vivifiume Milano-Venezia è giunta a destinazione sabato 3 settembre, dopo 500 chilometri lungo i fiumi che collegano Milano e Venezia, partendo dalla darsena e navigando il Ticino e il Po: gli undici canoisti hanno concluso la sperimentazione che ha confermato la fattibilità dell’iniziativa.

Tra loro anche Angelo Lova, non vedente dal 2012 per una retinite pigmentosa: “La canoa è una passione che ho sempre avuto e quando ho perso la vista ho deciso di tentare. Ho sempre praticato sport e man mano che perdevo la vista cercavo di adattarmi alle diverse discipline in base alle mie possibilità. È stato difficile iniziare, perché nessuno vuole prendersi la responsabilità di farti fare qualche sport, anzi ti scoraggiano invece di spronarti. Quando finalmente ho incontrato il Canoa club Vigevano ho trovato persone pronte a seguirmi ed ho iniziato a praticare con costanza. Con loro abbiamo costruito un bel gruppo, mi hanno proposto il progetto Vivifiume e ho aderito per far vedere che anche con la disabilità si può far tutto, basta avere le strutture che te lo permettano”. 

“All’inizio pensavo di non farcela, ma ci siamo allenati a lungo e la discesa è stata facile. La cosa che mi ha messo più alla prova è stato l’ingresso in laguna, lì ho sentito la fatica mentale, con elementi nuovi da gestire che potevano crearmi difficoltà e che invece abbiamo superato insieme, grazie alla sensibilità delle persone che erano con me”. 
Angelo Lova è intervenuto nel Giornale Radio Sociale di venerdì 9 settembre, ASCOLTA L'AUDIO

“Siamo molto soddisfatti dell’esito della manifestazione – dice Gianni Russo, responsabile Uisp acquaviva che ha organizzato la discesa con la collaborazione dell’Uisp canottaggio – L’iniziativa sarà riproposta nei prossimi anni, perfezionando l’organizzazione e allargando la partecipazione. Infatti, oltre che navigando, lo stesso percorso può essere compiuto anche a piedi, in bicicletta a cavallo. L’elemento qualificante della manifestazione è la visione complessiva e unitaria del fiume e del territorio fluviale: proponiamo una fruizione sostenibile che ne sottolinei la rilevanza quale spina dorsale del territorio. In questo senso si inserisce nel solco del progetto complessivo Vivifiume che propone eventi per promuovere la fruizione dell’ambiente fluviale e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questi spazi all’interno del nostro territorio”. (Elena Fiorani)

 

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