Nazionale

Diritti donne e sport: vigilare sempre contro i pregiudizi

L'ultima in ordine di tempo è l'uscita del presidente Fidal: donne incompatibili con incarichi federali. Parla M.Claysset
Sul tema della scarsa presenza femminile nelle istituzioni sportive c’è chi ha “il suo particolare punto di vista”, come scrive oggi Cosimo Cito su Repubblica.it (leggi l'articolo). Si parla di Alfio Giomi, presidente uscente della Fidal in corsa per essere riconfermato (sulla sua strada c’è Stefano Mei, l’altro candidato) che alla presentazione della sua candidatura ha detto che “le donne non sono compatibili con incarichi federali”. Il loro carico di mamme e casalinghe le terrebbe lontano dalle stanze che contano. Come dire, commenta Manuela Claysset, responsabile politiche di genere Uisp, che “se non ci sono donne nel governo dello sport la colpa è delle donne stesse”.

“Questa visione è un’offesa per tutte le donne – prosegue Claysset - Ancora una volta dirigenti importanti del mondo federale si lasciano andare a dichiarazioni che dimostrano quanto ancora ci sia da fare per cambiare cultura e mentalità di chi dirige il mondo sportivo, e non solo. Le donne non potrebbero ricopre incarichi apicali al vertice della federazione perché troppo impegnate come madri e mogli, per la cura della famiglia? Solo per questo? La domanda che viene spontanea è: ma davvero crediamo che le donne non abbiamo voglia di mettersi in gioco? Oppure è solo una scusa per non affrontare il cambiamento? E ci si nasconde dietro la solita storia del troppo impegnate a casa...".

“La donne, madri e mogli hanno conquistato spazi nel Parlamento, nelle aziende, nella società e nelle professioni. Anche con i figli piccoli da accudire. Perché nelle Federazioni sportive questo non sarebbe possibile? Proviamo a pensare, invece, a quali azioni concrete il mondo sportivo, a partire da quello federale, potrebbe mettere in atto per aiutare le donne ad avere spazio e ruolo nel governo dello sport. Chiediamo ai nuovi gruppi dirigenti che si candidano a guidare le federazioni e lo sport italiano nel prossimo quadriennio di mettere in atto azioni concrete per contrastare le discriminazioni di genere negli organismi, ad ogni livello, nazionale e territoriale. Così facendo sicuramente qualcosa cambierà. Affidandosi ai luoghi comuni e ai pregiudizi non ci sarà mai ricambio e rinnovamento. E’ questo che vogliono i signori dello sport?”.

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