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Eroi contro l'omofobia: il nuovo progetto Uisp

Dieci associazioni di calcio europee hanno firmato un documento sulla diversità, un primo passo verso l'accoglienza e l'inclusione

Le leghe calcistiche nazionali di Beglio, Inghilterra, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Olanda, Irlanda del Nord, Norvegia, Scozia, Spagna e Turchia, assieme alla UEFA e alla FARE-Football aganist racism in Europe, mercoledì 9 novembre all’Amsterdam Arena per firmare il Documento europeo sulla diversità. Questa dichiarazione di intenti è un'iniziativa degli “Eroi del calcio” (“Heroes of football”) che unisce questi paesi con l’obiettivo di lavorare assieme per arrivare alla piena accettazione dell’omosessualità nel calcio. Altre otto Leghe europee hanno espresso il loro supporto al progetto. 

La Federazione Olandese (KNVB) ha organizzato l'evento durante il quale il presidente Michael van Praag ha ribadito la necessità di parlare di uguaglianza nel calcio: “Otto anni fa sono diventato presidente della KNVB, ed ero sconcertato dalle storie personali che ho sentito. Più precisamente, nel calcio maschile, l’omosessualità era, e ancora è, un grande tabù. E ancora peggio, molti non osano essere loro stessi neanche nel calcio giovanile. Il fatto che quasi il 50% dei giovani omosessuali pensasse al suicidio mi ha turbato molto. Come leghe calcistiche, non possiamo accettare tutto ciò e dobbiamo combattere assieme”.

Guarda il video della campagna con Ruud van Nisterlrooy

Frans Timmermans, vice presidente dell’Unione europea, era presente alla firma: “Fare outing è una scelta personale, ma non è tollerabile che alcuni non ne abbiano coraggio, solamente a causa della cultura calcistica. In questo momento abbiamo bisogno di “Eroi” che abbiano il coraggio di essere quello che sono. Dobbiamo usare l’incredibile potenziale del calcio per rispettare ogni forma di sessualità. E c’è fretta, perché il calcio sta rimanendo indietro rispetto al resto del mondo. Il calcio trova in me un alleato per risolvere questo problema: è nostro dovere collettivo”.

Karin Blankestein, presidente della John Blankestein Foundation e una dei promotori di “Heroes of football”: “Sempre più calciatori abbandonano lo sport a causa della loro sessualità. E’ per questo che abbiamo creato Heroes of football. Per rendere il calcio un luogo in cui tutti si sentano a casa, dove tutti possano essere orgogliosi di chi sono, e dove si sia sempre parte della squadra. E’ tempo di fare della diversità e dell’inclusione un progetto personale”.

Prima che le leghe calcistiche firmassero il documento, si è tenuto un congresso sull’argomento. Era presente anche l’arbitro spagnolo, Jesus Tomillero: “Ho smesso di fare l’arbitro perché ricevevo minacce di morte ogni giorno, ma non mi arrenderò. Non c’è posto per me nella lega calcistica spagnola al momento: come è possibile in questo secolo?”. Michael van Praag, ha subito risposto: “Il 12 dicembre ho un incontro con il referente spagnolo. Lo incalzerò a fare qualcosa a riguardo”.

Heroes of football è un’iniziativa europea che assicura a tutti quelli che amano il calcio o lo praticano di divertirsi senza ostacoli, e di essere loro stessi completamente, a prescindere da quali siano le loro preferenze sessuali. Jesus Tomillero è il primo membro della squadra Heroes of football. Il calciatore amatoriale Danilo Verboom è stato presentato come il secondo. “Non posso cambiare chi sono e non voglio cambiare chi sono, perché nessuno dovrebbe volerlo. Abbiamo bisogno che tutti e tutte le leghe di calcio normalizzino il discorso sull’omosessualità nel calcio”.

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