Nazionale

Incontro tra Direzione nazionale Uisp e Fabrizio Barca

Ha inizio un percorso di studio e ricerca di una "nuova metrica" per l'associazione dello sportpertutti. Parlano F. Barca e V. Manco
 
"Non è affatto scontato che un'associazione come la vostra si ponga il problema della rappresentanza, del ruolo dei corpi intermedi e della ricerca di un modello organizzativo più efficiente. Siete un patrimonio per tutte le organizzazioni sociali del nostro paese": parole di Fabrizio Barca, economista ed ex ministro che lunedì 21 novembre si è incontrato con la Direzione nazionale Uisp. Obiettivo: in vista del congresso nazionale di marzo, l'Uisp chiede di essere misurata e analizzata attraverso un'osservazione esterna e qualificata. 

"Dopo l'obiettivo raggiunto della nostra riforma statutaria, abbiamo bisogno di comprendere esattamente dove orientare la nostra azione per diventare un'associazione più aperta, trasparente e con una forte responsabilità sociale", ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, aprendo l'incontro che si è tenuto a Roma presso la sede nazionale Uisp. "La storia dell'Uisp è sempre stata caratterizzata da una forte identità sociale e sportiva - ha proseguito Manco - oggi, in un passaggio storico contrassegnato da crisi economica, crisi della politica e della rappresentanza, dobbiamo ridefinire il rapporto con la nostra identità e la nostra missione. Da una parte c'è l'obiettivo dell'allargamento della base dei soci e dei praticanti, dall'altra quello dei diritti e della partecipazione. La nostra è una natura complessa, associazione di promozione sportiva e di promozione sociale. Dobbiamo saperci confrontare con questa complessità e con quella che è fuori di noi, rifuggendo dall'idea di autosufficienza e di autoreferenzialità, immaginando invece come la nostra sfida possa essere un esempio di inversione di tendenza, un nuovo stimolo rivolto non solo ai nostri soci ma a tutti, per rimettere al centro il senso della forza civica, della partecipazione attiva, della sussidiarietà, della rigenerazione delle idee. Da qui ripartire nella ricerca di un sistema di alleanze e di condivisione ideale nel sistema sportivo, nel terzo settore e nelle istituzioni per definire una soggettività rinnovata di tutto il corpo associativo, attraverso una riconosciuta centralità al territorio".

Come? La campagna congressuale territoriale e regionale e poi l'appuntamento nazionale possono essere il volano di una ricerca capace di fotografare l'Uisp del presente e quella del futuro, visto che il cambiamento è in atto.
"Il come deve essere l'Uisp deve nascere dal suo interno per arrivare ad una metrica della valutazione", ha detto Fabrizio Barca, accompagnato dalle sue collaboratrici Liliana Grasso e Silvia Zingaropoli. "La ricerca che condurremo insieme può aiutarvi a raccogliere le informazioni necessarie a capire qual è il punto in cui siete arrivati e come poter procedere, quale può essere la strada per ulteriori sviluppi - ha proseguito Barca - Ma si tratta di una metrica che deve emergere da chi è sul territorio, da chi produce il cambiamento attraverso fatti concreti e quotidiani. Tanto più l'Uisp è in grado di decidere una propria capacità di misurare se stessa, tanto più riesce ad evitare di subire da altri l'imposizione di un metodo di valutazione e di una metrica esterna".

La qualità del rapporto finale di ricerca dipenderà dalla volontà dell'Uisp di raccontarsi, è stato detto dalle due ricercatrici Grasso e Zingaropoli. Si comincerà a misurare la solidità organizzativa dell'Uisp, il suo grado di apertura, la capacità progettuale e quella di mobilitare, il rapporto con le amministrazioni locali. L'Uisp stimola o asseconda? Si partirà da qui. (I.M.)

 

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