Nazionale

Sviluppo delle risorse umane

Nel 2008 abbiamo completato il primo progetto di formazione per nuovi Dirigenti Uisp, attraverso la modalità “outdoor”. E’ stato un passaggio importante anche sotto il punto di vista d’integrazione trasversale col settore “Ambiente”, una dimostrazione della validità e positività della scelta di mettere al centro della visione dei nostri dirigenti l’equilibrio tra organizzazione delle attività sportive, ambiente e istanze di cittadinanza che provengono dalla società civile. Abbiamo consolidato i legami con alcuni importanti Enti Parco italiani ed individuato tutta una serie di luoghi in cui i nostri dirigenti potranno indirizzare le loro attività; ma sarà l’Uisp tutta, indipendentemente da chi ha partecipato e chi no, a poterne disporre. Ma, proprio a seguito dei mutamenti di scenario politico e dell’approfondirsi della crisi economica e sociale nel nostro paese, la Uisp è chiamata a riprendere una campagna di tesseramento basata non solo sulle attività tipiche dello sportpertutti, ma sulla prosecuzione delle esperienze di inclusione sociale e di proiezione delle fasce deboli ed emarginate.

Il 2009 si presenta carico di alcune incognite, in particolare quella della posizione nei confronti del Coni, che richiederanno una rinnovata ed accentuata capacità dialettica con questa istituzione, come pure con gli altri Enti di Promozione Sportiva ed altre forze del Terzo Settore. Ai dirigenti della nostra associazione questa fase pone ed accentua l’impegno di rappresentanza, di mediazione, di proposizione “pubblica”, senza trascurare l’aspetto di simbolo interno all’associazione, ribadendo la necessità espressa l’anno scorso di lavorare oltre le “buone volontà” degli stessi. “Continuità” era il leit motiv utilizzato nel 2008 per presentare le attività di questo settore e continuità sarà necessaria anche quest’anno: perché la crescita e la complicazione dello scenario ambientale confermano la necessità di ampliare la base e la cultura organizzativa dei nostri dirigenti. Progetteremo ancora un’iniziativa formativa rivolta all’individuazione di nuove risorse, giovani e non, avente al suo interno il contesto ambientale a fare da solida base al percorso di riflessione e maturazione dirigenziale. E, come scritto nel Vademecum dell’anno scorso e tuttora valido, chiederemo di proseguire nella buona pratica di coordinare le varie iniziative regionali, di metterle in rete, di scambiarci materiali, idee e proposte. E di confrontarci direttamente il più possibile. Uscire dal proprio particolare, dalle separazioni territoriali e disciplinari, sviluppare progettualità tecnica ed organizzativa e migliorare le competenze gestionali a tutti i livelli, continuando quei travasi esperienziali tra i territori necessari per incrementare la banca di esperienze disponibili a livello nazionale.

Rimane, infine, il progetto più ambizioso e più difficile: quello di ampliare e rinnovare la classe dirigente con l’individuazione e il graduale inserimento di nuovi giovani quadri che vanno affiancati dai più esperti fino al momento del passaggio di consegne. Ma su questo versante ci sono ancora molte resistenze e difficoltà ad agganciare le generazioni più recenti. La differenza sta nel mutato scenario di fondo e nella necessità di cominciare a ragionare attorno a modelli organizzativi più elastici (fluidi, liquidi). E ad attenderci, come dirigenti, c'è il Congresso dell’associazione che dovrà sancire la linea politica ed organizzativa per il prossimo quadriennio soprattutto individuando i quadri che questo periodo dovranno gestirlo.

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