Nazionale

Congresso Uisp: ampio dibattito con 50 interventi. Stefania Marchesi: "Una Uisp con più giovani, più donne, più colori diversi"

Il dibattito del Congresso, che si è riunito in plenaria nella giornata di sabato e nella mattinata di domenica, ha fatto registrare circa 50 interventi. Da segnalare i ringraziamenti da parte di Paola Federici, presidente Uisp L'Aquila, per il sostegno economico e morale ricevuto dall'associazione a seguito del terremoto in Abruzzo. Stefania Marchesi, vicepresidente nazionale uscente, ha sottolineato la lunga campagna congressuale Uisp incominciata in settembre con i congressi di Leghe e Aree e, a seguire, dei comitati territoriali e regionali: "Un lungo confronto che ha impegnato donne e uomini della nostra associazione, che hanno condiviso valori e contribuito a costruire una Uisp più forte - ha detto Stefania Marchesi - in questo periodo di crisi economica dobbiamo saper costruire fatti e proposte concrete, partendo dallo specifico sportivo ma non fermandoci lì. Sull'ambiente, ad esempio, stiamo contribuendo a creare una nuova cultura, dentro e fuori il mondo sportivo. Lo stesso vale per i diritti e la solidarietà, anche se c'è da fare ancora molto".

"Una strada da battere con più forza è quella del livello regionale, lì possiamo produrre cambiamenti sapendo interagire con i livelli istituzionali, con le Regioni. Dobbiamo rendere più riconoscibile la nostra identità associativa, esprimendo con comportamenti coerenti l'eticità della quale siamo portatori".

"Abbiamo bisogno che l'Uisp diventi un'associazione più accogliente, con particolare riferimento alle donne ma non solo. Non è aumentato in maniera soddisfacente il numero di donne presenti negli organismi dirigenti, ai vari livelli. E' un problema che riguarda il complesso dell'associazione, per aiutarla a fare proposte e riflettere sulla questione di genere. Per questo, come abbiamo scritto in un Odg che è stato recepito dal Congresso, riteniamo che il Coordinamento donne sia uno strumento politico dell'intera associazione perché le politiche di genere possano trovare applicazione pratica in ogni aspetto dellavita associativa. Il fine ultimo del Coordinamento donne è quello di contribuire allo sviluppo culturale di tutta l'associazione. Un impegno maggiore sui diritti delle donne significa una lotta più forte per i diritti di tutti, degli esclusi, dei diversi, degli immigrati. Immagino per il futuro un'associazione con più giovani, più donne, più colori diversi".

 

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