Nazionale

A Firenze nuove attrezzature sportive per il carcere di Sollicciano

Consegnate dall’assessore allo sport Cosimo Guccione insieme al presidente Uisp Firenze Marco Ceccantini nell'ambito del progetto “Sport in libertà”

 

Cyclette, macchine multifunzione e panche per il potenziamento muscolare ma anche palloni da calcio, racchette da tennis tavolo, cerchi per la ginnastica. Da giovedì 6 maggio le palestre (maschile e femminile) allestite all'interno del carcere di Sollicciano dove i detenuti svolgono attività fisica nell’ambito del progetto Uisp “Sport in libertà” possono contare numerosi attrezzi in più. Sono quelli consegnati dall'assessore allo sport Cosimo Guccione e del garante dei detenuti Eros Cruccolini.

Con loro c’erano la direttrice del carcere, Antonella Tuoni, e il presidente dell'Uisp Firenze Marco Ceccantini, che ha ricordato come da molti anni Uisp porta avanti tutti i giorni il progetto che consente ai detenuti di svolgere attività fisica in palestra e negli spazi verdi del carcere. L’iniziativa, seppur ridotta nel periodo dell’emergenza Covid, non si è mai interrotta grazie alla presenza di un presidio sanitario interno alla casa circondariale. “Abbiamo continuato a operare in carcere in questo periodo - ha detto Ceccantini - ritenendo l’attività motoria fondamentale per il benessere psicofisico delle persone recluse e soprattutto un valido contributo per superare questo difficile momento nel miglior modo possibile. Ringrazio il Comune per l’impegno nell’investire risorse, seppur limitate, per l’acquisto di nuovi macchinari al fine di sostituire quelli già esistenti, ormai obsoleti


“Un modo per stimolare movimento, attività sportiva e benessere psicofisico dei detenuti - ha sottolineato l'assessore Guccione - vogliamo offrire un'opportunità per favorire l’umanizzazione della pena, così come stabilisce la Costituzione. E proprio le attività ricreative, tra cui lo sport, sono considerate dal 1975, anno della riforma dell’ordinamento penitenziario, uno dei pilastri del trattamento penitenziario che dovrebbe ottenere la rieducazione del condannato. Attività fisica come spazio di libertà, ma anche come momento di socializzazione e convivenza, di confronto e di crescita”. (Fonte: Comune di Firenze)

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