Libertà di stampa e d'espressione, un diritto costituzionale al quale l'Associazione Articolo 21 ha dedicato il proprio nome. Nacque quindici anni fa a Roma per opera di un gruppo di giornalisti "capitanati" da Beppe Giulietti, oggi presidente della FNSI. L'Associazione Articolo 21 si è poi diffusa in tutta Italia e da sempre rappresenta una sponda sulle tematiche della comunicazione sociale, per il terzo settore e per l'Uisp.

Lunedì 27 febbraio a Roma Articolo 21 terrà la festa per le sue prime quindici candeline, presso il Caffè letterario, e ci sarà anche l'Uisp e le sue testate nazionali, Uispress e Il Discobolo. "La libertà di informare sancita dalla Costituzione - si legge in un comunicato dell'associazione - è imprigionata e minacciata sotto la scure dei potenti di turno.
Ci auguravamo per noi (e per il Paese) che la nostra esperienza associativa avesse una breve durata. La speranza che in un Paese in cui la libertà di espressione è un valore fondamentale della nostra Carta non ci dovesse essere bisogno di una o più associazioni per difenderlo".

"Liste di proscrizione, querele temerarie, esecutivi che controllano il servizio pubblico, vecchie e nuove precarietà, crisi e concentrazioni editoriali, conflitti di interesse irrisolti… Tutti elementi che contribuiscono a mantenerci ancora nelle posizioni di coda delle graduatorie sulla libertà di informazione".

Ci siamo battuti in questi quindici anni per il dovere di informare ed il diritto ad essere informati. E per illuminare quelle periferie dimenticate dalla gran parte dei media. Lo abbiamo fatto con iniziative nelle piazze, convegni, seminari… E sul web aggiornando quotidianamente il nostro sito, senza un giorno di sosta, grazie al lavoro volontario di chi credeva e crede nei valori della libertà di espressione. Senza sponsor né finanziamenti pubblici, senza padrini né padroni".

Segnaliamo alcuni articoli significativi dei giornalisti di Articolo21: "Quando bisognerebbe fermarsi per non diventare sciacalli", di Barbara Scaramucci; "Riccardo Cucchi lascia la Rai", di Carlo Verna; "Facile sparare sul cronista", di Giuseppe Giulietti.