Nazionale

Consiglio nazionale Uisp a Firenze: lo sport è terzo settore

C'era anche il professor Gabriele Sepio: "Con la legge del terzo settore lo sport sociale esce allo scoperto e viene riconosciuto dal legislatore”

 

Lo sport sociale e per tutti Uisp rappresenta un pilastro del terzo settore: è stato ribadito nel corso del Consiglio nazionale Uisp che si è tenuto sabato 22 febbraio a Firenze. Lo ha fatto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, nella sua relazione introduttiva e lo hanno confermato gli interventi successivi. Si tratta di una presa di coscienza del gruppo dirigente nazionale dell’Uisp: la riforma del terzo settore rappresenta un’opportunità di sviluppo per l’associazione che, dall’assemblea congressuale di Chianciano Terme dello scorso anno, ha imboccato con decisione la strada dell’adeguamento statutario e di una profonda autoriforma organizzativa. Una innovazione regolamentare e organizzativa che, nei fatti, consolida la fisionomía Uisp di associazione di promozione sociale (aps) oltre che di promozione sportiva.

Le due identità possono convivere? Certamente sì, anzi si alimentano l’una con l’altra in quanto la legge sul terzo settore ne ha definito il perimetro e gli ambiti specifici di competenza. Tra i quali, per l’appunto, c’è anche lo sport sociale in quanto attività di interesse generale, come ha spiegato nel suo intervento l’avvocato tributarista Gabriele Sepio, che è stato coordinatore del tavolo tecnico-fiscale per la riforma del terzo settore presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

IN QUESTO ARTICOLO ABBIAMO INSERITO ALCUNI BREVI VIDEO CON I PASSAGGI PRINCIPALI DELL'INTERVENTO DI SEPIO su aspetti specifici che riguardano il rapporto tra il mondo dello sport sociale e per tutti e la riforma del terzo settore.

“Si tratta di portare avanti un’operazione verità, soprattutto nel mondo dell’associazionismo sportivo, per sconfessare alcune fake news che si sono diffuse senza alcun ancoraggio normativo ma soltanto per la disinformazione di chi le ha diffuse - ha spiegato Sepio - l’Uisp avrà grandi responsabilità e opportunità in futuro, soprattutto nell’interazione con le istituzioni, in quanto si candida ad essere riconosciuta come rete associativa. E le reti nazionali saranno uno dei basamenti della riforma perchè garantiscono alle istituzioni un rapporto diretto e reale con il territorio, senza ricorrere a filtri che non hanno il polso della situazione".

"In passato era considerato sport soltanto quello delle discipline del Coni, da una parte, o quello per i soggetti svantaggiati dall'altra. Come avveniva in maniera frammentaria in alcuni provvedimenti normativi diretti al non profit".

"Oggi - ha proseguito Sepio -  con la legge del terzo settore non è più così e lo sport sociale esce allo scoperto e viene riconosciuto dal legislatore”.

Ovvero: chi gestisce una asd non sarà più costretto a faticosi slalom tra normative spezzettate per cercare la soluzione fiscale più vantaggiosa. Siamo di fronte ad una profonda rivoluzione culturale - ha proseguito Sepio - gli obiettivi di interesse fiscale non possono avere il sopravvento sugli interessi di tipo sociale. Il legislatore accorda benefici fiscali e la possibilità di accedere alle risorse destinate al sociale da parte delle politiche pubbliche a patto di concorrere ad obiettivi di interesse sociale e generale. E a patto di dimostrarlo concretamente".

"Per questo, in futuro, - ha concluso Sepio - anzichè parlare di discipline sportive configurate secondo il modello Coni si potrà cominciare a parlare di ‘discipline’ sociali. Cioè i nuovi meccanismi legislativi non vedranno più lo sport come ancillare rispetto alle discipline ma protagonista in quanto tale. Gli sarà riconosciuto direttamente il rango di attore sociale, ad esempio nei processi di inclusione e mediazione culturale”. Sui tempi di attuazione del Ruts-Registro Unico del Terzo Settore, Sepio ha avanzato una previsione: entro marzo il completamento dell’iter della bozza regolamentare a cui seguiranno sei mesi per il completamento della procedura. Quindi per ottobre/novembre 2020 dovrebbe entrare a regime.

In fondo, molti dei concetti ripresi e spiegati da Sepio non sono altro che la traduzione normativa di molte delle richieste che l’Uisp indirizza da tempo al sistema politico-istituzionale e al sistema sportivo: trasparenza, rendicontazione e valutazione del lavoro svolto; riconoscimento del valore sociale dello sport; possibilità di innovare il sistema delle discipline sportive mettendo al centro la persona e non la prestazione assoluta.

“La storia dell’Uisp dimostra che creiamo costantemente opportunità nuove di socialità, salute, benessere e diritti attraverso lo sport - ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, in apertura - questo comporta una continua ricerca da parte nostra di proposte ed attività che siano dalla parte dei bisogni delle persone e dei territori. Anche in termini di partecipazione e di rappresentanza. E, necessariamente, comportano un progressivo distacco culturale dal rigido modello Coni. Per questo guardiamo con significativo interesse alla nuova stagione di riforme che si è aperta nello sport e nel terzo settore. Questo ci sta portando ad essere sempre di più interlocutori credibili per istituzioni nazionali e territoriali che guardano alle politiche pubbliche per salute, benessere, coesione sociale, ambiente, educazione. Non solo, ma anche di reti sociali come Forum Disuguaglianze Diversità e Asvis, che guardano ad obiettivi di giustizia sociale e sviluppo sostenibile. Ci muoviamo con il Forum del terzo settore per fare dello sport una leva importante di socialità e partecipazione. Guardiamo a nuove proposte di attività associative rivolte ai 22 milioni di italiani sedentari e che non fanno alcuna attività motoria. Abbiamo bisogno di creare nuovi presupposti per attività innovative anche pensando a diversi modelli di società sportive, più inclusive e capaci di superare l’angusto crinale del risultato tecnico come obiettivo principale, puntando a nuovi parametri, come ad esempio fair-play, profitto scolastico, capacità di includere tutti e tutte nelle squadre e nelle attività, tifo corretto”.

“Per porci all’altezza di queste sfide abbiamo bisogno di una Uisp più ambiziosa e aperta, con una identità e un modello organizzativo capace di esaltarne la condivisione e la compattezza. É stata proprio l’Uisp con il suo presidente Gianmario Missaglia ad aprire una strada negli anni ‘90 che lo portò a coniare lo slogan ‘il terzo è il primo’, poi divenuto il titolo di un suo libro. Dobbiamo credere di più nella nostra identità associativa, dobbiamo migliorare le nostre competenze e dobbiamo avere più coraggio nello sperimentare nuove attività e modalità organizzative. Rispetto a chi è al di fuori del nostro perimetro associativo dobbiamo essere sempre di più preparati ad un confronto di natura culturale, chiamando la politica e le istituzioni italiane ad assumere un nuovo approccio nei confronti del fenomeno sportivo. Consapevoli che in Europa il passo è differente”.

Nel corso del Consiglio nazionale di Firenze sono stati toccati altri punti all’ordine del giorno, come le modifiche statutarie (ai sensi dell’art 43, comma 15 dello Statuto e conseguenti modifiche al Regolamento nazionale) e la situazione della Giunta nazionale Uisp, con l’approvazione delle dimissioni presentate da Mauro Dugheri e l’integrazione della Giunta con l’ingresso di Lorenzo Bani, presidente regionale Uisp Toscana. (di Ivano Maiorella, ha collaborato Francesca Spanò)

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