Nazionale

Corsa di Miguel e StrAntirazzismo: vincono sport e solidarietà

Domenica 20 gennaio a Roma la festa dei diecimila podisti che hanno dato vita alla corsa e alla StrAntirazzismo organizzata con l’Uisp Roma

 

Nonostante il maltempo sono stati circa diecimila i podisti che domenica 20 gennaio a Roma hanno dato vita alla 20° edizione de “La Corsa di Miguel”. Un evento che unisce la passione per lo sport e la solidarietà grazie alla gara organizzata da Valerio Piccioni, Uisp Roma e Club Atletico Centrale per ricordare il poeta-maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez, uno degli oltre 30.000 desaparecidos scomparso nel 1978. L’edizione di quest’anno, partita dal piazzale della Farnesina con il rush finale sulla pista di atletica dello stadio Olimpico, ha visto stabilire il nuovo record di arrivati della corsa competitiva con 5.451 podisti (4.155 uomini e 1.296 donne, il precedente record era dello scorso anno con 4.830), che è anche il primato assoluto sulla distanza in Italia.

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Dal Ponte della Musica è partita invece la quinta edizione della StrAntirazzismo (GUARDA IL VIDEO), stracittadina non competitiva di tre chilometri aperta a tutti, cui hanno partecipato gli studenti delle scuole romane, il sindaco Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini con i giovani del Centro di accoglienza per richiedenti asilo, e gli attivisti della Rete NoBavaglio e dell'associazione Articolo 21. Alla StrAntirazzismo hanno partecipato circa 2000 podisti che hanno tagliato il traguardo all’interno dello stadio Olimpico. GUARDA IL VIDEO

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Dal punto di vista agonistico, dopo due anni di dominio assoluto dagli atleti delle Fiamme Gialle, la ventesima edizione è stata monopolizzata dai corridori del Centro sportivo dell’Esercito. Il primo a tagliare il traguardo tra gli uomini è stato Said El Otmani con un crono di 30:11, che ha preceduto sul rettilineo dell’Olimpico, Michele Fontana del C.S. Aeronautica (30:17) e Luca Parisi dell'Acsi Campidoglio Palatino (30:20) che, dopo il quarto posto dello scorso anno, è riuscito a conquistare il gradino più basso del podio. In campo femminile la vittoria è andata a Laila Soufyane, tornata alla Corsa di Miguel dopo l'ultima partecipazione di due anni fa. L'atleta dell'Esercito ha vinto in 33:44. In gara anche tanti amici-testimonial della Corsa di Miguel: il presidente del Coni Giovanni Malagò, che è partito per la 10 chilometri e poi si è fermato sul Ponte della Musica per accompagnare i giovani della Strantirazzismo, chiudendo con loro la prova all'Olimpico. Come lo scorso anno, hanno partecipato anche i due olimpionici Massimiliano Rosolino, che ha chiuso in 44:19 e Alessandra Sensini che si è migliorata di quasi due minuti rispetto al 2018 (55:53). Anche il runner più noto d'Italia, Giorgio Calcaterra, ha partecipato come del resto negli anni passati, chiudendo la prova in 34:52. Infine, Martin Sharples, l'atleta paralimpico argentino amico di Miguel Sanchez, ha portato al termine la gara correndo con una protesi in 1:18.32.

ASCOLTA L’AUDIO del Giornale radio sociale di venerdì 18 gennaio che  ha lanciato la manifestazione. Aanche Corriere dello sport e Tuttosport hanno presentato la StrAntirazzismo e la Corsa di Miguel

 

All’indomani della partita di Supercoppa tra Juve e Milan, giocata a Gedda, e delle proteste che ha sollevato, l’Uisp ha rilanciato il suo impegno per i diritti, ribadito con la StrAntirazzismo. E’ stata una battaglia impari, chi può negarlo, ma ne è valsa la pena perché ha squarciato il velo sullo sport, e sul calcio in particolare. Se è diventato un fenomeno sociale ed economico così importante, i suoi dirigenti devono assumersi la responsabilità di fare educazione, di parlare ai giovani il linguaggio del rispetto, della legalità e della dignità.  Anche quando c’è da prendere decisioni scomode. 

L’Uisp crede che sia stato sbagliato giocare la partita a Gedda e ha aderito all’appello promosso da Usigrai, d'intesa con la Fnsi, l'Ordine dei Giornalisti, Amnesty International Italia e Articolo21.  Occorre prendere le distanze da scelte guidate da meri interessi economici e impegnarsi per far prevalere principi etici, nel rispetto dei diritti universali dell’uomo. GUARDA IL VIDEO con il servizio sul sit-in di Rainews24.

Ma "nel calcio, e nello sport dei supercampioni, sembra non essere più possibile dire signornò - scrive Ivano Maiorella, sul sito di Articolo21, tra i promotori di #uncalcioaidirittiumani - Tutti in fila perché c’è sempre una ragion di stato per cui le cose devono andare così. Eppure c’è anche uno sport che sa guardarsi intorno e non si volta dall’altra parte. Eppure, se è vero che i grandissimi eventi globali e sportivi possono rappresentare vetrine per i dittatori, disposti a sganciare poste milionarie, è vero anche il contrario. Che possono rappresentare occasioni per non scendere in campo, per contestare regimi violenti e illiberali. Senza se, senza ma. Lo sport è un fenomeno importante che arriva a tutti". 

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