Nazionale

Cultura dello sport e nuovo modello istituzionale: confronto Uisp e FSGT

In una fase di riforme e crescita dello sport sociale il dialogo tra Emanuelle Oulaldj, co-presidente Fsgt, e Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp

 

Reciproco sguardo e reciproca intesa quella andata in scena mercoledì 22 gennaio a Roma, nell’incontro tra Uisp e Fsgt-Fédération sportive et gymnique du travail. L’appuntamento, il secondo dopo quello avvenuto a Parigi nel gennaio 2019, ha tracciato delle linee importanti per la collaborazione tra le due associazioni.

Il meeting si è svolto nella sede di Fondazione con il Sud e vi hanno preso parte Vincenzo Manco, presidente Uisp nazionale; Emanuelle Oulaldj, co-presidente FSGT; Salvatore Farina, responsabile ufficio progetti Uisp; Massimo Tossini, responsabile manifestazioni nazionali Uisp. Diverse sono state le tematiche trattate durante la conversazione: tra tutte Vivicittà, iniziativa condivisa da entrambe le associazioni.

GUARDA IL VIDEO con l'intervista a Oulaldj e Manco

In apertura, i due presidenti si sono confrontati sull'attuale situazione sportiva in Italia e in Francia. La co-presidente della FSGT vede nei prossimi Giochi olimpici una possibilità per cambiare qualcosa nel sistema sportivo francese: “La Francia ospiterà i giochi olimpici nel 2024 - ha detto Oulaldj - ed è l’occasione per il governo e per il comitato olimpico francese di cambiare l’organizzazione dello sport nel nostro Paese. Potrebbe essere anche una buona opportunità per focalizzare il tema dello sport e delle strategie per convogliare sempre più persone a praticare attività fisica. In realtà, però, ci scontriamo con diversi problemi: il primo è che abbiamo sempre meno soldi per organizzare sport e, sfortunatamente, questa diventa una buona ragione per privatizzarlo; il secondo problema, invece, è che abbiamo impressa la concezione di uno sport individuale e unico. Noi pensiamo che sia importante legare più attività insieme, creare contaminazioni, mettendo sempre al centro le persone”.

Vincenzo Manco ha analizzato il fermento legislativo che sta attraversando il nostro paese rispetto al movimento sportivo: “Questo movimento ha toccato anche gli enti di promozione sportiva ed è relativo da una parte alla riforma del terzo settore italiano che ha riconosciuto, con l'entrata in vigore del Codice del terzo settore, le attività sportive dilettantistiche come attività di interesse generale e in quanto tale, tutelate dal punto di vista del riconoscimento giuridico e anche dell'eventuale fiscalità di vantaggio. Dall'altra alla legge delega, entrata in vigore nell'agosto 2019, che parla all'articolo 1 del riordino del sistema sportivo italiano. Oltre a ciò, all'interno del panorama del sistema sportivo italiano è entrato il  nuovo soggetto “Sport e Salute”, che sostituisce la vecchia Coni Servizi SpA come nuovo soggetto erogatore dal punto di vista dei contributi, dei finanziamenti e delle risorse messe a disposizione”. Nel loro incontro Uisp e Fsgt si sono confrontate sulla legislazione, considerando che anche in Francia si è aperta una riforma legislativa sullo sport: "Sulla base di questo – afferma  il presidente nazionale Uisp – abbiamo voluto confrontare le varie legislazioni in modo anche da assumerci l'impegno di un'eventuale iniziativa da tenersi in Italia e che abbia anche un orizzonte internazionale. In questo modo l’Uisp vuole essere protagonista della decretazione attuativa relativa alla legge delega dell’agosto 2019, sul riordino del sistema sportivo italiano”.

Troppe le differenze che sussistono tra lo sport cosiddetto commerciale e lo sportpertutti. Emanuelle Oulaldj si è soffermata su questo punto in maniera decisa: “La principale differenza  tra lo sport business e quello sociale è che nelle associazioni si coinvolgono le persone nell’intero progetto. Nello sport professionistico si invitano le persone a comprare, a consumare un determinato prodotto. La differenza è essenziale”, ha detto Oulaldj. Nelle associazioni francesi, i volontari vengono coinvolti nell'organizzazione dei progetti e nelle attività di comunicazione interne ed esterne alle associazioni. La Fsgt, differentemente dalle strutture commerciali in cui si praticano direttamente le attività sportive, cerca di trasferire progetti e conoscenze alle nuove generazioni.

Prosegue sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente Manco: “La distanza è sicuramente abissale – spiega – sia dal punto di vista dell'impatto economico, quindi delle opportunità, delle possibilità e delle risorse di cui si dispone, sia per quello che riguarda il grado di attenzione che può vantare lo sport professionistico rispetto all’attenzione mediatica nei confronti dello sport sociale. Due temi quindi da tenere in considerazione sono le risorse disponibili e la visibilità mediatica”. Il tema dello sport sociale, oggi più che mai, ha bisogno di una maggiore attenzione sia per quel che riguarda le politiche pubbliche e il sistema sportivo, sia l’opinione pubblica. “Quest’ultima è un grande fattore di inclusione nell'ottica di una riorganizzazione della qualità della vita, in città piccole o grandi che siano, nel nostro Paese. L'impatto sociale che lo sportpertutti e lo sport di cittadinanza producono è riconosciuto anche da coloro che hanno ruoli decisori, ma non ha lo stesso riconoscimento dal punto di vista normativo. Per far sì che possa emergere la forza inclusiva dello sport sociale, è necessario un accurato intervento da parte di tutti gli attori in campo”.

L’intervento di Emanuelle Oulaldj sottolinea quanto sia importante una cultura sportiva che coinvolga tutti: “Penso che sia veramente importante avere una cultura dello sport e se vogliamo migliorare la cultura abbiamo bisogno della diversità nello sport - spiega - Noi condividiamo gli stessi obiettivi dell’Uisp. Dobbiamo fornire attività multi-sport e ricordare che lo sport può essere praticato in diversi modi. Per esempio, nella Fsgt , noi vogliamo cambiare le regole del gioco in modo che diventi accessibile a tutti, ed è anche importante salvaguardare, preservare e comunicare questi differenti eventi, iniziative, tipi di competizione che non siano gli sport che vediamo in televisione. Lo sport è cultura, non solo le singole pratiche o il singolo evento televisivo, ma è parte di un'immagine del mondo che dobbiamo offrire e abbiamo bisogno di salvare e promuovere”.

Manco ha, inoltre, posto l’accento sulla collaborazione che vedrà coinvolte Uisp e Fsgt in merito all’opportunità di creare un’agenzia informativa internazionale centrata su sport e sociale. “Uno dei temi che abbiamo trattato oggi è sicuramente questo della comunicazione. Abbiamo visto che nei percorsi di riforma che stanno riguardando entrambi i paesi, la Francia e l'Italia, c’è il rischio di una privatizzazione della pratica sportiva e che venga meno il riconoscimento del valore sociale dello sport di cittadinanza”. Da questo meeting, in cui Uisp e Fsgt si sono confrontati, insieme ad altri partner del sistema sportivo europeo, è uscita un’agenda con una precisa calendarizzazione che vedrà l’associazione italiana e la federazione francese incontrarsi nuovamente in Francia. (Sergio Pannocchia e Alessandro Fracassi)

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