Nazionale

Deluse le aspettative sulla Cop22 di Marrakech

Lo sport sociale rilancia il suo impegno per la sostenibilità ambientale dopo la Cop della "procrastinazione". Parla S. Cannavò
 
Venerdì 18 novembre si è conclusa Cop22, la Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici, purtroppo senza rispondere alle tante aspettative maturate dopo l’accordo di Parigi della Cop21. 

“Quella che doveva essere la Cop dell’azione è stata rinominata la Cop della procrastinazione – ha commentato Santino Cannavò, responsabile politiche ambientali Uisp - Risulta evidente, a giudizio di tanti osservatori, che le pressioni delle multinazionali sono indirizzate principalmente ad un greenwashing solo con obiettivi di profitto, e quelle dei governi a garantirsi i propri equilibri politici interni. Queste posizioni hanno vincolato i lavori rendendo anche inefficaci gli allarmi del mondo della scienza e le denunce delle Ong in tema di aumento delle disparità sociali e delle catastrofi ambientali, che hanno come effetto il fenomeno sempre più allarmante delle migrazioni di massa”.

La Coalizione clima italiana, a cui l’Uisp aderisce, era presente a Marrakech e, sia nella sua partecipazione sia davanti al ministro dell’Ambiente Galletti, ha ribadito le richieste già avanzate su riuso delle risorse, incenerimento rifiuti, transizione dal modello di sviluppo attuale ad uno meno energivoro e più pulito e sostenibile. 
“E' su questa linea che si deve declinare l’impegno della nostra associazione. Oggi serve più consapevolezza del ruolo fondamentale che lo sport può giocare in questo processo di metamorfosi. L’Uisp ha una lunga storia di lotte per i diritti, dal lavoro alle pari opportunità, oggi deve svolgere un ruolo di militanza attiva nel mondo sportivo: bisogna trasformare il sistema per renderlo trasparente e sostenibile. La crisi ambientale, sociale ed economica in atto chiama anche noi ad un ruolo di responsabilità. Il nostro congresso, a marzo 2017, sarà un’occasione da non perdere per fare il salto di qualità auspicato”. 

Chiusa Cop 22, tutto è rimandato alla Cop 24 del 2018, dove si dovranno affrontare e riorganizzare questi ambiti di intervento. “A Marrakech si è vissuta la contrapposizione - conclude Cannavò - tra i palazzi in cui si è svolta la Cop, tra formalità e sfarzo, e il Forum sociale, organizzato nella stessa città, dove i movimenti sociali si sono confrontati evidenziando che la partita dovrà essere giocata sempre più sul fronte delle vertenze locali, partendo dai cittadini e dalle comunità. È necessario costruire alleanze tra chi si oppone al modello sociale dominante, collegando le diverse battaglie per un effetto globale condiviso”. (Elena Fiorani)

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