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Dove va lo sportpertutti in Italia e in Europa?

Dal Move Congress bilanci e prospettive di tre osservatori privilegiati: Nicola Porro, Filippo Fossati e Vincenzo Manco
Dove va lo sportpertutti in Italia e in Europa? Il Move Congress Isca è stata l’occasione per approfondire questo tema. Ne abbiamo approfittato anche noi mettendo insieme tre osservatori privilegiati e conoscitori dell'Uisp e del sistema sportivo. Tutti e tre sono intervenuti nelle varie sedute del Move Congress e noi li abbiamo riuniti per una breve intervista video (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO). Si tratta di Nicola Porro, Filippo Fossati e Vincenzo Manco

Per Filippo Fossati, presidente Isca Europe e parlamentare, “È stata una bella occasione, attraverso la quale l’Uisp si accredita come l’unica associazione di sportpertutti italiana in grado di sostenere un impegno verso le istituzioni, i cittadini e il mondo della cultura e della comunicazione, sui temi al centro della riflessione di Roma, perché riguardano proprio l’attività dell’associazione. L’Uisp rappresenta una risorsa per questo mondo: se c’è da fare un’azione nei confronti dello stato italiano o dell’Unione europea perchè si cambi marcia e finalmente si acceleri un processo di sostegno della pratica sportiva di tutte le persone, l’Uisp può essere un forte interlocutore. L’Uisp, d’altronde, nasce per giocare un ruolo politico e sociale di prima grandezza”.

Nicola Porro, ex presidente Uisp e professore di sociologia dello sport all'Università di Cassino, ha puntato l'attenzione sulla funzione "cerniera" dello sport, tra sistema sociale e politico-istituzione: “Guardando in prospettiva possiamo dire che si sta portando a compimento un processo che nasce negli ultimi decenni del secolo scorso: la fuoriuscita da un modello di organizzazione dall’esperienza tipica della cultura politica italiana del collateralismo, le grandi organizzazioni di massa che gemmavano realtà che riproducevano gli interessi della società, compreso lo sport, ad una realtà cerniera come la nostra che si pone come interlocutore del sistema politico ma anche di sistemi sociali più complessi, l’attenzione dedicata alla qualità della vita urbana e al sistema di relazioni in una comunità mi sembra un cambio di paradigma. Esperienza mutuata dalla tradizione dello sportpetutti nordeuropeo ma che l'Uisp ha saputo interpretare in modo originale". 

Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, ha sottolineato il ruolo di organizzazioni sociali come l'Uisp, per promuovere beni comuni come la salute: "Gli ultimi dati del censimento Istat danno cifre considerevoli su quella che è la consistenza dell’associazionismo sportivo all’interno del terzo settore è un segnale chiaro di quanto la Uisp sia riuscita a intervenire nel terreno della promozione sociale, afferma ancora di più il proprio ruolo di associazione sportiva che agisce all’interno della promozione sociale. Abbiamo portato al MOve congress buone prassi e workshop di confronto, spingendo la promozione di una cultura sportiva aperta, che guardi a un orizzonte lungo per il ruolo dello sportpertutti di cittadinanza".

"Lanciamo un messaggio a tutti - conclude Manco - la presentazione di queste buone pratiche sono dote che noi consegniamo nella nostra capacità di stare in rapporto con le istituzioni italiane ed europee, essere un soggetto che ancora ha credibilità e appetibilità da parte dei cittadini, vista la crisi della rappresentanza, che può essere messa a disposizione per il miglioramento della qualità vita dei cittadini, dal benessere individuale realizzare il benessere collettivo in una visione europea e internazionale".

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