Nazionale

E' morto Mauro Lanconelli, dirigente del ciclismo Uisp Emilia Romagna

Lanconelli ha subito un incidente stradale proprio mentre era in bicicletta. I funerali si svolgeranno venerdì 20 ottobre. Il ricordo di M. Rozzi

 

Martedì 17 ottobre scorso, in seguito ad un incidente stradale, ci ha lasciato Mauro Lanconelli, amico e collaboratore del comitato Uisp Emilia Romagna. La sua passione sportiva era la bicicletta ed è proprio in sella che è avvenuta questa disgrazia, mentre Mauro stava facendo ciò che amava. I funerali si svolgeranno venerdì 20 ottobre alle 15, ad Alfonsine (RA) in via Reale, presso l'obitorio dell'ospedale.

“Mauro Lanconelli ci ha lasciato praticando il ciclismo, una delle sue passioni più grandi – ha scritto Mauro Rozzi, presidente Uisp Emilia Romagna, nel suo ricordo del ciclista scomparso - Destino beffardo per chi ha dato tanto per questo sport, per la sua promozione e per garantire l'organizzazione di eventi sempre più partecipati e sicuri. Ostinato e appassionato, ho conosciuto Mauro proprio durante il mio primo mandato al Comitato Uisp Emilia Romagna e, da subito, quella sua disponibilità si è trasformata in impegno come presidente della nostra Lega ciclismo regionale”.

“Sono cambiati i luoghi di vita, cambiati i comitati di appartenenza, ma la sua passione è rimasta così forte che ha continuato a seguire il ciclismo per tutta la regione e a livello nazionale. Presente, impegnato, caparbio e sempre pronto a difendere i ciclisti praticanti e gli organizzatori, Mauro ha saputo tenere insieme una delle nostre aree di attività più partecipate e complesse. Era uno di quei dirigenti attivi e praticanti, che non solo si preoccupavano che tutto fosse organizzato al meglio, ma che amava la bicicletta, adorava il ciclismo ed era anche uno sportivo competitivo. Potremmo ricordare Mauro per le tante riunioni, per le discussioni, per gli interventi nei nostri consigli regionali, lui sempre in difesa e tutela dei "suoi" ciclisti ma, credo dovremmo farlo per la sua capacità di dedicarsi allo sviluppo della dimensione dilettantistica di questo sport. Praticava il ciclismo su strada, seguiva e incentivava le attività di MTB in fuori strada, gareggiava nei nostri campionati ma credeva nel cicloturismo e nella mobilità ciclabile. Ha portato eventi cicloturistici e gare là dove non c'erano, lavorato per innovare e per rendere il ciclismo davvero per tutti, praticandolo con spirito competitivo, fuori e dentro le corse, rispettando sempre chi vive la stessa passione con altri ritmi”. (Fonte: redazione Uisp Emilia Romagna)

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