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"Emiliani brava gente": a Ferrara convegno sulla ricostruzione

"Emiliani brava gente. Quando il sisma scuote le idee". Venerdì 6 luglio presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara un evento per iniziare a condividere e raccogliere, assieme alle comunità locali, idee concrete per ricostruire il territorio emiliano dopo il terremoto. 

L’evento, ideato dal Coordinamento di Agende 21 Locali e dal Comune di Ferrara, vede la collaborazione di tutti territori dell´Emilia colpiti dal terremoto e sostenuti dalla Regione Emilia Romagna, Anci, Upi, e dal Commissario Straordinario Vasco Errani.

Il programma dell’incontro prevedeva una tavola rotonda nella mattinata di venerdì 6 luglio, a cui ha preso parte anche Santino Cannavò, responsabile settore ambiente Uisp, e dei gruppi di lavoro tematici per il pomeriggio.

Abbiamo chiesto a Cannavò di raccontarci gli elementi principali emersi dal confronto mattutino. “Ripensare, ricostruire, ripartire, è il sottotitolo di questo convegno. Intento dell’incontro è produrre un manifesto che individui i punti chiave da evidenziare nell’ottica di una ricostruzione veloce e efficiente. Si è voluto unire tanti saperi ed esperienze, infatti, sono state esposte le esperienze di gestione dei precedenti gravi terremoti nel nostro Paese. L’obiettivo innovativo deve essere rimettere in moto un meccanismo che crei condizioni migliori di quelle precedenti. È necessario ricostruire gli elementi aggreganti del benessere e del piacere di vivere questa terra, ripensandoli in una chiave di maggiore capacità di accoglienza, di risposta alle nuove esigenze, in termini di riqualificazione ambientale, energetica e dello spazio. Tutto ciò mantenendo gli elementi culturali significativi, come la memoria storica che ha subito danni nei monumenti. Nel pomeriggio si terranno i tre gruppi di lavoro che affrontano tematiche diverse, una in particolare è fondamentale, sulla trasparenza e legalità dei flussi finanziari e degli aiuti, anche strutturali, auspicando la maggiore trasparenza possibile dalla fonte al risultato finale. Gli strumenti insostituibili per questo risultato sono stati individuati nella comunicazione e in internet”.

Il confronto è stato quindi utile per le prospettive di ricostruzione che aspettano l’Emilia?

“Sicuramente utile, soprattutto pensando al tema della legalità. Però non ho ascoltato riflessioni sul fatto che il terremoto sia un evento naturale e che sempre più nel futuro dovremo aspettarci fenomeni naturali con cui riuscire a convivere. Viviamo in un sistema, non possiamo gestire noi la natura bensì imparare a essere elastici e a costruire rispettando l’ecosistema. Le nostre modalità di costruzione, anche dei sistemi sociali, devono aggiornarsi ed evolversi, e fare qualche rinuncia in nome dell’adattamento. Penso anche ad un nuovo concetto di protezione civile: la difesa del territorio e della cultura passa da azioni di apertura di conoscenza, di capacità relazionale anche con la natura. (Elena Fiorani)

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