Nazionale

"Giocare con le tette": un'altra idea di calcio femminile

Venerdi 14 giugno a Chianciano, nell'ambito dell'Assemblea Uisp, viene presentato questo spettacolo teatrale. Un'occasione da non perdere

 

"Giocare con le tette": attenzione, il titolo può portarvi fuori strada e il libro, poi anche spettacolo teatrale, nasconde una storia che vale la pena di conoscere. Per saperne di più l’appuntamento è per venerdì 14 giugno alle 21.30 a Chianciano Terme, in occasione dell’Assemblea nazionale congressuale Uisp, che si tiene sino al 16 giugno. Il Teatro D’Arte e Studio presenta lo spettacolo teatrale “Giocare con le tette”, con Monica Franzoni e Sabrina Iotti. Lo spettacolo nasce dal CEP-Centro Educativo Pomeridiano di Reggio Emilia, ideato da Milena Bertolini, Monica Franzoni e Federica D’Astolfo.

All’inizio era un libro. Era il dicembre 2015 e in occasione della presentazione, l’attuale ct della nazionale azzurra di calcio femminile Milena Bertolini, ispiratrice del progetto in quanto allora presidente della Fondazione per lo sport di Reggio Emilia, diceva: ”Emerge ancora un forte pregiudizio nel calcio femminile, legato al fisico, al corpo. All'estero il calcio femminile è un movimento di massa, ma in Italia siamo indietro decenni. 'Il calcio non è sport per signorine', diceva il famoso mediano, Guido Ara, nel 1909, ma oggi, passati cent'anni, non sembra sia cambiato molto”. (fonte: Compagnia Editoriale Aliberti).

Poi il libro è diventato spettacolo teatrale, grazie all’ingegno artistico di Monica Franzoni (scrittrice e autrice, che trova il tempo anche per fare l’operatrice Uisp negli istituti penitenziari), insieme alla stessa Bertolini, a Sabrina Iotti e a Federica D’Astolfo, ex calciatrice e capitana della nazionale azzurra nella spedizione mondiale negli Stati Uniti nel 1999. Lei stessa e la sua storia diventano materiale narrativo per lo spettacolo, che viene rappresentato per la prima volta il 20 maggio 2016 nella Sala del Tricolore a Reggio Emilia. Da allora viene rappresentato altre sette volte e lo spettacolo che verrà presentato a Chianciano sarà di sicuro interesse.

E ci piacerebbe oggi risentire la Bertolini sullo stesso argomento: è cambiato qualcosa? Per curiosa concomitanza, mentre all’Assemblea Uisp si assisterà allo spettacolo teatrale, le azzurre avranno appena terminato il match con la Giamaica, dopo aver strabiliato in campo contro l’Australia, nella partita di esordio del Mondiale di Francia. Con l’Italia televisiva appiccicata ai teleschermi, come ai tempi di Paolo Rossi. E’ cambiato qualcosa nella cultura sportiva, nel rispetto di genere, nella considerazione dello sport femminile?

Nel 2017 Milena Bertolini è tornata sull’argomento: Abbiamo ancora una cultura primordiale che colloca - e limita - la donna entro determinati ruoli come la cura della casa. Si migliora in diversi modi, il primo riguarda l’educazione dei bambini e poi ci sono i media: oggi anche gli organi di stampa, le tv e i social network ricoprono un ruolo nell’educazione dei giovani e sarebbero fondamentali iniziative che si facciano portatrici delle pari opportunità anche in questo sport”.  Proprio questa attenzione ha portato Uisp e Giulia Giornaliste, venti giorni fa a Roma, a presentare il manifesto “Donne, Media ,Sport: linee guida per una diversa informazione”. Molte sono le richieste di presentare il manifesto in giro per l’Italia, nelle scuole e nelle Università, ma anche nei corsi di formazione e aggiornamento professionale per giornalisti visto che Odg, Fnsi e Usigrai, insieme a molte altre organizzazioni, hanno dato il loro patrocinio.

Lo spettacolo teatrale “Giocare con le tette” è ironico è intelligente, parla di civiltà, di democrazia e della voglia che hanno le persone di essere libere. “Si tratta infatti di uno spettacolo dai toni ironici, che attraversa temi importanti cercando di portare con sè la leggerezza che serve a conservare un certo distacco, a far sorridere di certi comportamenti e ad osservarli con consapevolezza e in modo costruttivo”, ci spiega Monica Franzoni.

D’altra parte un pizzico di provocazione a volte serve per stuzzicare le intelligenze di chi è disponibile ad andare oltre le apparenze. L’esempio emblematico rappresentato dal mondo del calcio diventa paradigma per trattare la discriminazione e i pregiudizi nei confronti delle donne, in particolare quelli legati allo sport più amato in Italia. Attraverso le tappe della storia dei gruppi calcistici femminili si può seguire l'evoluzione della figura della donna nell'immaginario collettivo. Il testo contiene testimonianze dirette, trae spunto e ispirazione da interviste a personaggi del mondo dello sport, insegnanti, allenatrici, educatrici.

Il monologo iniziale pare un invito a fare quattro chiacchiere tra amiche, uno di quegli appuntamenti informali in cui dare spazio ad aneddoti e narrazioni e in cui si attraversano sentimenti alterni; nel corso del racconto, poi, la dimensione da personale si fa collettiva e diventa occasione di riflessione sugli stereotipi, sui condizionamenti culturali nei quali ogni giorno siamo immersi. Il linguaggio è quello semplice, quotidiano, delle donne che si raccontano, alternato a quello più formale delle cronache. Attraverso le tappe fondamentali della storia della nascita dei gruppi calcistici femminili si può seguire l’evoluzione della figura femminile nell’immaginario collettivo. (di Ivano Maiorella)

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