Nazionale

I problemi dell'associazionismo sportivo di base in Francia

Nuova stretta in Francia per l’aumento dei contagi da Coronavirus. Palestre e piscine chiuse, intervento su Liberation di E. Bonnet Ouladj, FSGT

 

Rischi e problemi da Coronavirus: qual è l'effetto in Francia sull'associazionismo sportivo di base? Nuova stretta nel Paese transalpino, in particolar modo a Parigi, per l’aumento dei contagi da Coronavirus. In base alle norme da seguire, palestre e piscine resteranno aperte soltanto per i minorenni. In seguito a queste nuove misure, che scatteranno nella giornata di oggi, c’è la necessità di domandarsi se il mondo dello sport associativo è destinato a scomparire o meno. Su questa tematica è intervenuta, in un articolo a più mani scritto sul quotidiano francese Liberation, Emmanuelle Bonnet Ouladj, copresidente della FSGT (Fédération sportive et gymnique du travail). 

Le recenti misure adottate dal governo e dai prefetti per la chiusura delle palestre nelle zone di massima allerta sono fonte di incomprensione e di rabbia. Ma in questi luoghi c’è maggior rischio di trasmissione del virus? Virgile Caillet, delegato generale del sindacato Sport et cycle, ha dichiarato “200 casi di Covid registrati dal primo agosto su quasi 25 milioni di visite in tutti i palazzetti dello sport confinati”, un tasso di incidenza dello 0,8% a fronte di quello generale del 7,4 %. A Parigi, la decisione del governo permette a tutti i minori di frequentare le strutture al coperto senza particolari restrizioni, ma per il momento nega l’accesso agli adulti. Il decentramento delle decisioni a livello di prefetture deve essere accompagnato da un dialogo con i rappresentati locali, ma anche da un quadro nazionale di riferimento senza il quale nessuno può comprendere le decisioni prese, né le cause che le hanno determinate.

Questa decisione viene criticata dall'associazionismo sportivo francese perchè le misure che verranno adottate avranno conseguenze gravi e immediate. Priveranno le persone di alcune forme di attività fisica e sportiva con riflessi negativi per la salute, fattore non trascurabile quando si deve fronteggiare l’influenza stagionale o malattie cardiovascolari.

Sempre secondo l'articolo scritto su Liberation, la nuova stretta indebolirà ancora di più le associazioni e i club amatoriali che sono riusciti a resistere al periodo di reclusione. Viene infatti evidenziato che molti posti di lavoro sono al centro dell’attenzione. Il CNOSF (Comitato Olimpico e Sportivo Nazionale Francese) ha registrato un calo medio del 25% del numero di licenze dei club rispetto all'anno scorso, ovvero 4,5 milioni di titolari di licenze in meno, una perdita stimata in 800 milioni di euro. E i 120 milioni di euro previsti dal piano di rilancio dello sport sembrano irrisori, soprattutto quando, in totale, solo 45 milioni di euro saranno dedicati al sostegno delle associazioni. In gioco c’è la sopravvivenza del tessuto delle associazioni sportive locali. Se lo sport non viene sostenuto ora, non riuscirà a essere ripristinato domani. In particolar modo è lo sport come veicolo di educazione, fraternità, legami sociali e convivenza, sia nei paesi che nei quartieri, ad essere minacciato.

Durante gli ultimi tre anni la politica del governo francese ha portato alla riduzione continua del bilancio sportivo, all’abolizione del CNDS (Centro Nazionale per lo sviluppo dello sport) e alla liquidazione dei posti di lavoro. È il momento di cambiare qualcosa nella politica francese e le proposte per venire incontro allo sport di base ci sono. La Francia, che sarà la prossima sede dei Giochi olimpici dopo l'edizione di Tokyo, rimandata, per ora, al 2021, deve cercare tutte le strategie possibili per salvaguardare la sicurezza e, al tempo stesso, non compromettere la diffuzione della pratica sportiva e motoria per tutti i cittadini, di tutte le età. (di Sergio Pannocchia)

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