Nazionale

Il carcere minorile del Pratello al Terra di Tutti Film Festival

Torna in sala il documentario che narra storie di sport sociale, di recupero e reinserimento, prodotto dall'Uisp Emilia Romagna

 

Tornano nelle sale cinematografiche di Bologna le storie degli adolescenti rinchiusi in carcere, insieme agli operatori che lavorano per il loro recupero e reinserimento. Appuntamento per domenica 15 ottobre alle 14 con il documentario “La prima volta” del regista Roberto Cannavò, prodotto da Uisp Emilia Romagna con patrocinio di Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna, inserito nel prestigioso programma dell’edizione n. 11 del Terra di Tutti Film Festival, organizzato dalle ong Gvc e Cospe.

Ayoub, Kamal, Faki e Simone sono alcuni dei detenuti del Pratello. “Nuovi italiani”, ragazzi la cui dispersione è conseguenza di ambienti ed esperienze complicati. “La prima volta” racconta le loro vite, il non detto sui reati, il percorso a spirale che li ha portati al primo crimine, alla reclusione, al tentativo di recupero che li vede altalenare tra modi duri, convinzioni da adulti e una profonda immaturità. Adolescenti, doppiamente sospesi tra detenzione e attesa dell’età adulta. Con loro, coprotagonisti, i nuovi riferimenti delle loro vite: il personale del carcere, gli operatori.

“La prima volta” è anche un riferimento alla prima occasione in cui la Uisp Emilia Romagna si cimenta nella produzione di un progetto cinematografico. Una scelta dettata dal non volere accontentarsi di essere un’importante associazione del terzo settore e dall’urgenza di raccontare il mondo in cui si opera, mettendo a disposizione della narrazione la partecipata conoscenza della realtà trattata. È “la prima volta” anche per Roberto Cannavò, laureato al Dams di Bologna nel 2016, allievo e aiuto regista di Paolo “Fiore” Angelini, che fa il suo esordio alla regia.

Storie e sforzi per il recupero e il reinserimento ancora più importanti se si pensa al ruolo che il carcere minorile del Pratello svolge oramai in Italia. Con la chiusura di diverse strutture nel resto del Paese, infatti, l’Istituto bolognese è diventato uno dei principali centri di detenzione minorile. E di recente è stato protagonista delle cronache per essere stato il luogo di reclusione dei minori presunti autori dello stupro di Rimini.

L'Uisp da più di dieci anni organizza attività sportive nell’Istituto penale per minorenni “Pietro Siciliani” di Bologna. Un’esperienza che unisce chi, nel carcere, può investire il tempo anche in numerose altre attività, dalla cucina alla scenotecnica, dalla musica all’arte, passando per lezioni scolastiche e laboratori video. Giornate e storie che la Uisp Emilia Romagna ha deciso di raccontare in prima persona. (Fonte: ufficio stampa Uisp Emilia Romagna)

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