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"Il doveroso sostegno a chi aiuta": il terzo settore in prima pagina

Carlo Verdelli dal Corriere della Sera porta in primo piano il tema delle sofferenze del terzo settore e della sua cruciale importanza per la ripresa

 

“Il doveroso sostegno a chi aiuta”: l’allarme lanciato da Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore, viene ripreso e rilanciato oggi da Carlo Verdelli, neoeditorialista del Corriere della Sera. In questi giorni dal decreto “Rilancio” sono scomparsi gli emendamenti riguardanti le misure di sostegno al terzo settore e in particolare l’emendamento che estendeva anche a tutti gli enti di Terzo settore la garanzia dello Stato per l’accesso al credito, già prevista per le imprese.

Ecco il comunicato integrale del Forum del Terzo settore

Il merito dell’ex direttore di Repubblica è quello di accendere i riflettori sul terzo settore in funzione dell’attività che fa, con precisione di linguaggio e di argomentazioni.  

"Quattro mesi e mezzo di Covid, e l’Italia non sa più a chi dare i resti – scrive Verdelli sul Corriere della Sera -  Ma bisogna correre, l’importante è partire, dare segni forti che contrastino l’impietoso e costante flagello di previsioni, dalla contrazione del Pil dell’11,2% (la peggiore flessione di tutta l’Ue) al rischio di cancellazione entro l’anno di 1 milione e mezzo di posti di lavoro (500 mila sono già spariti) e di un’azienda su tre”.

Se l’esercito del bene comune verrà smantellato – prosegue Verdelli - oppure messo in condizioni di non poter ricominciare il suo paziente lavoro di ricucitura di un Paese sempre più strappato, il saldo che la crisi ci presenterà non sarà socialmente affrontabile. Prima della devastazione da virus, il cosiddetto Terzo settore, con 74 miliardi di euro, rappresentava da solo più del 4 per cento del Pil nazionale, uno dei pochi segmenti in crescita su tutte le linee: impatto economico, occupazionale, capillare presenza sul territorio. Basti pensare all’opera di supplenza a fronte delle carenze del sistema sanitario, da poco denunciate dalla Corte dei Conti, con vaste parti della popolazione rimaste «senza protezioni adeguate». Loro non se ne sono andati, li hanno aiutati con presidi medici, hanno fatto da collante tra uno Stato lontano e bisogni vicini e pressanti. Così per i centri di ricovero degli anziani".

"Così dopo il deserto di assistenza creato ad arte dai decreti sicurezza di Salvini, tuttora in pieno vigore: cancellare i sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati non cancella né i richiedenti né i rifugiati. Li condanna a perdersi in un altro deserto. Se non è successo del tutto, il merito è del popolo infaticabile dell’economia sociale e solidale, gente che è riuscita, giorno dopo giorno, a conquistare uno dei beni più preziosi e oggi più rari: la fiducia dei cittadini. Una sola goccia di questo patrimonio vale almeno una delle Grandi Opere Strategiche. O anche due o tre”.

Ecco l'articolo integrale di Verdelli sul Corriere della Sera, dal titolo: "Il doveroso sostegno a chi aiuta"

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