Nazionale

Il progetto Pedibus continua e cresce con l’Uisp Trieste

I bambini hanno scoperto ormai da tredici anni i benefici di raggiungere la scuola a piedi e l’amministrazione supporta l’impegno Uisp

 

A Trieste il progetto Pedibus coinvolge tutta la comunità scolastica, non è erogato dal Comune ma sono i genitori che si mettono a disposizione per far andare i bambini a scuola lasciando a casa le macchine. “Il progetto dell’Uisp è nato proprio con queste basi - racconta Elena Debetto, presidente Uisp Friuli Venezia Giulia - riflettendo sulla necessità di una mobilità diversa per raggiungere la scuola, che fosse più coerente con le esigenze dei bambini e soprattutto con il bisogno di sicurezza del distretto scolastico”.

I plessi scolastici di via Rozzol su cui è attivo l’intervento, infatti, si trovano su una strada che non ha nemmeno il marciapiede, quindi 13 anni fa, grazie al progetto Uisp, si è ripensato il modo di raggiungere la scuola coinvolgendo i bambini in prima persona: “Con i bambini della scuola abbiamo mappato le strade del quartiere, identificando le strade e i percorsi già utilizzati e quali avrebbero scelto per raggiungere la scuola - racconta Debetto - Da questo lavoro partecipato con i bambini sono venuti fuori tre percorsi che sono stati validati anche dai genitori e dall'amministrazione comunale. In seguito, grazie ad un finanziamento regionale, sono stati messi in sicurezza, e da quel momento in poi i genitori si sono assunti la responsabilità di accompagnare i bambini lungo i percorsi con orari e fermate stabilite, proprio come fosse il servizio di un autobus”.

GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA A ELENA DEBETTO (dal minuto 12’40’’)

Con il passare degli anni e il successo del Pedibus si è ottenuta anche la chiusura della strada davanti alle scuola per i dieci minuti dell'ingresso, fino a quest’anno quando il comune, su proposta della scuola, ha deciso di accordare la chiusura per un’ora intera, dalle 7.30 alle 8.30 del mattino, a causa degli ingressi in orari scaglionati per il rischio contagio da Covid, permettendo così ai bambini di raggiungere la propria scuola a piedi in tutta sicurezza. Si tratta di ragazzi delle scuole medie e bambini delle elementari e della materna che sfruttano il servizio del Pedibus: sono attivi diversi gruppi che, in base all’età, ottengono anche maggiore autonomia nella gestione dei gruppi.

Spesso il Pedibus è un servizio calato dall’alto con personale comunale che accompagna i bambini, "il nostro ha il valore aggiunto della scelta e del coinvolgimento dei genitori - aggiunge la presidente regionale Uisp - è una scelta consapevole che prevede un cambio di mentalità relativamente alla mobilità che viviamo e insegniamo ai bambini. Una comunità che si muove a piedi ha un impatto anche sulla cittadinanza, i negozi, le edicole, che hanno l'opportunità di conoscere e scambiarsi esperienze con i ragazzi che si spostano, garantendo anche una sicurezza generalizzata legata alla conoscenza reciproca”.

Come vivono questa esperienza i bambini?
“I bambini hanno la possibilità di stare con gli amici prima di entrare in classe - spiega Debetto - possono condividere esperienze, i genitori restano in disparte, per permettere loro di vivere quel tempo in libertà, in particolare in periodi come questi in cui i bambini hanno meno tempo e occasioni per condividere e trascorrere del tempo insieme. Inoltre, un bambino che percorre il tragissto casa-scuola a piedi entra in classe già attivo, più pronto ad assorbire gli input, e inizia a combattere il grande nemico rappresentato dalla sedentarietà, imparando uno stile di vita attivo, fin da piccolo”. (A cura di Elena Fiorani)

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