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Giro d'Italia a vela Uisp: Il video-diario di bordo di due mesi in mare

Si è concluso il Giro d'Italia a Vela Uisp: il racconto delle tappe di Loris Causin, ecco tutti i video. Tra Adriatico e Tirreno, oltre duemila miglia

 

"Sono molto soddisfatto di questa prima edizione del Giro d'Italia a vela - dice Loris Causin, responsabile nazionale Sda Vela Uisp - abbiamo avuto la conferma che,se organizziamo qualcosa di valido, anche nel mondo della nautica abbiamo molte persone che ci seguono. C'è bisogno di un soggetto associativo come il nostro, che mette al centro i valori dell'amicizia e dell'amore del mare. Nei primi collegamenti  che facevo via Facebook, alla partenza del Giro, avevamo una cinquantina di persone che visualizzavano i video. Alla fine siamo arrivati ad un seguito costante di circa 800 persone".

Il Giro d'Italia a vela Uisp è partito il 26 giugno da Caorle, Venezia. Molti scafi si sono avvicendati lungo l'intero percorso che ha coperto l'Adriatico e parte del Tirreno. L'imbarcazione, guidata da Loris Causin, ha coperto complessivamente 1.800 miglia marine (circa 3.300 chilometri), ha toccato molti porti dell'Adriatico ed è arrivata in Sicilia, sino a Trapani e alle Isole Egadi. Paralelamente una flottiglia di quattro scafi, guidati dalla skipper Lucia Della Corte, Uisp La Spezia, ha coperto circa 300 miglia marine nel Tirreno, tra Liguria, Toscana e Lazio.

Questo è stato in sintesi quello che è successo nel corso della prima edizione del Giro d'Italia in Barca, un progetto ambizioso targato Uisp che ha unito il mondo dello sport con associazioni affiliate ed equipaggi. Un'avventura unica di vela e condivisione: due mesi intensi e non privi di qualche difficoltà, dovute all'imprevedibilità del mare, che dà tanto quanto è capace di togliere. Un'attività in flotta, nella quale ogni scafo ha mantenendo una certa autonomia e una progressione data anche dalle proprie possibilità. Il Giro d’Italia è stato pensato come una rinnovata occasione di incontro, dopo un anno e mezzo di distanziamento. Le soste settimanali hanno permesso cambi di equipaggio ed eventuali recuperi di percorso. Nel corso dei giorni, si sono aggiunti alla traversata i vari circoli Uisp Vela e le singole imbarcazioni che, durante le miglia di veleggiata e le soste serali nelle darsene, hanno avuto modo di conoscersi; rinnovare lo spirito della vela; scambiare idee ed opinioni; programmare il futuro; cementare la coesione delle associazioni.

Una coesione che Loris Causin ritiene oggi molto importante tra i vari soggetti che si occupano di promuovere la cultura nautica nel nostro Paese: "L'ultima parte della traversata è stata fatta insieme, lungo l'Adriatico, tra il nostro scafo Uisp, una barca di cui armatore era un dirigente della Lega navale e un'altra con uno skypper Fiv.Ci siamo ritrovati, in modo casuale. Ma ci siamo resi conto che la collaborazione fra questi tre enti è possibile", ha detto Causin. 

A raccontare i giorni in mare è stato proprio Causin che, direttamente dalla sua barca - capelli al vento e postazione allestita a poppa - ha riferito l'andamento della traversata. Così, il 5 luglio, il comandante ha iniziato a raccontare le difficoltà incontrate sul lato Adriatico: "Sta andando molto meglio sul Tirreno. Ma proseguiamo". Poi, nel collegamento del 6 luglio, ha fatto rotta verso Otranto. Il 12 luglio, dopo la sosta a Reggio Calabria, la barca Uisp ha affrontato lo Stretto di Massina: "Abbiamo incontrato un vento contrario di 35 nodi - ha raccontato Causin -  è stato il momento più difficile del Giro".

Qualche intoppo c'è stato a Cefalù, spiegato nel video del 18 luglio, dove viene  messo in evidenza una piaga del nostro mare, l'enorme quantità di rifiuti in plastica presenti nei fondali: "Abbiamo  preso della plastica nell'elica, ma per fortuna abbiamo sistemato la situazione con un'intervento di emergenza sotto la chiglia". La sesta settimana è iniziata navigando verso Catania dove Causin ha sottolineato l'eccezionale accoglienza ricevuta dal Circolo Tamata: "Cito loro per tutti e ne approfitto per ringraziare tutti i Circoli Nautici Uisp e i dirigenti che ci hanno accolto con entusiasmo e amicizia in ogni tappa. Altra cosa positiva è stato l'avvistamento di cetacei in mare, balenotteri all'altezza di Reggio Calabria e molti branchi di delfini. Segno che il mare è vita nonostante tutto ed ha un futuro che dobbiamo saper salvaguardare e difendere. Anche questo è stato il Giro d'Italia a Vela, che ci ha indicato in questa prima edizione cosa migliorare per prepararci con entusiamo alla prossima edizione. Siete tutti avvisati: cominciate a preparate gli scafi e buon vento a tutti".(a cura di Ivano Maiorella e Chiara Feleppa)

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