Fotografare l’Italia per farne un racconto sociale del nostro tempo. Non un’Italia qualsiasi, ma quella vista con gli occhi e le esperienze di chi è nell’età della saggezza, gli anziani insomma. Per questo progetto che riflette sul rapporto con il corpo nel ciclo di vita delle persone e che si concretizzerà nel prossimo autunno con un catalogo e una mostra, Fondazione Farmafactoring ha voluto l’Uisp tra i partner, per la capacità dell’associazione di saper tradurre la promozione della salute in attività motoria e relazioni sociali. Il fotografo che si occuperà di questo lavoro è Costantino Ruspoli, grande professionista, consulente artistico e curatore del Calendario Pirelli.
“Sono particolarmente soddisfatta che l’Uisp riesca a trasmettere la sua identità nazionale anche attraverso questo tipo di attività che vengono rielaborate e realizzate sul territorio – dice Daniela Rossi, responsabile politiche per la salute e gli stili di vita Uisp – c’è il riconoscimento concreto per le nostre buone pratiche nei confronti degli anziani avviate nel corso di tanti anni. Corporeità, relazioni e socialità sono i nostri valori. Al centro delle nostre proposte c’è la persona e la sua quotidianità: l’attività motoria è uno stile di vita che mette in relazione l’anziano e la sua comunità, lo rende partecipe, autonomo e protagonista dei suoi diritti alla salute, ad ogni età”.
“La proposta progettuale – spiegano Fondazione Farmafactoring e Censis - ha l’obiettivo di realizzare un percorso di interpretazione e racconto del rapporto che gli italiani hanno con il proprio corpo nelle varie età della vita: l’età della saggezza, l’età della spensieratezza e quella della concretezza. Il progetto si svilupperà in tre anni, con singole tappe annuali connesse ma distinte. In particolare la prima fase intende rappresentare la dimensione individuale e soggettivista della terza età, una fase della vita in cui sempre più i singoli investono su loro stessi e sul loro benessere psicofisico, adottando stili di vita salutari, rinunciando a comportamenti nocivi e ricorrendo, quando necessario, alla medicina riparativa per ripristinare la funzionalità operativa del corpo superando quelle defaillance legate all’usura o anche a piccole patologie".