Nazionale

Iniziati gli incontri dell’Osservatorio contro le discriminazioni nello sport

Lunedì 22 novembre l’incontro di avvio con Uisp, Unar e Lunaria. Gli interventi di T.Pesce, T.Loukarelis, G.Naletto

 

Impedire che episodi di razzismo e discriminazioni avvengano di nuovo. Questo l’obiettivo prefissato nel primo incontro di avvio per il progetto dell’Osservatorio contro le discriminazioni nello sport – Mauro Valeri tenuto da Uisp, Unar e Lunaria. Il programma pilota coinvolgerà 10 Comitati Territoriali Uisp (Trento, Vicenza, Bologna, Torino, Genova, Firenze, Roma, Caserta, Matera e Cagliari) per raccogliere e monitorare episodi discriminatori e di violenza nello sport di base.

L'INCONTRO DI AVVIO DELL'OSSERVATORIO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI NELLO SPORT - MAURO VALERI 

Ad aprire l’incontro è stato Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, il quale fin da subito ha sottolineato l’importanza del legame tra le tre associazioni: “Con Unar e Lunaria, Uisp ha dato vita nel luglio del 2020 all’Osservatorio contro le discriminazioni nello sport, dedicato oggi a Mauro Valeri”. La prima fase progettuale ha visto la selezione dei dieci Comitati Territoriali Uisp che svolgeranno un ruolo grazie alla loro pregressa esperienza nella gestione di attività contro le discriminazioni. “I Comitati – ha proseguito Pesce – avranno il ruolo di antenne e presidi territoriali per raccogliere e monitorare episodi di violenza nello sport e formare dirigenti, tecnici e società sportive per mettere in atto vere e proprie azioni di prevenzione”. In un momento storico particolare, in cui è in atto una crisi sociale diffusa e inasprita dal coronavirus e in cui il numero di persone in fuga nel mondo è in crescita, il tema di migranti e rifugiati è stato al centro anche del Move Congress ISCA. “A tal proposito – ha rimarcato il presidente nazionale Uisp - credo che la Uisp sia dalla parte giusta e che abbia una consapevolezza sempre più importante, ovvero quella che non si governano fenomeni complessi senza assumersi la responsabilità di fare scelte chiare. Siamo un’associazione che ha nelle proprie ragioni identitarie la scelta di stare dalla parte di coloro che immaginano un sistema di relazioni inclusivo, con un costante scambio interculturale e dove le diversità culturali e sociali sono messe alla base di questo percorso di rafforzamento di convivenza pacifica”.

Lo sport da sempre rappresenta quell’ambito attraverso cui veicolare valori positivi, che non è però esente da contraddizioni. “Un’associazione come la nostra – ha concluso Pesce - deve sempre interrogarsi con responsabilità e rispondere con la soggettività che abbiamo nello statuto. Lavorare con impegno e stringere alleanze importanti può ribaltare questo paradigma e rendere effettivo il valore dello sport di base come grande mediatore culturale e sociale, un ponte di dialogo e conoscenza tra culture diverse. Un’occasione di emancipazione, di inclusione, di coesione tra comunità, di sostegno alle persone più fragili, di proposte e strategie che possono essere al passo con i tempi nel contrastare e prevenire ogni forma di violenza e discriminazione”.

Tra i partecipanti al meeting, Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali-Presidenza del Consiglio dei Ministri: “L’Osservatorio è nato dalle menti e dai cuori di alcune persone, tra cui Mauro Valeri, che hanno avuto la capacità di comprendere che i campi sportivi sono i contesti principali dove si formano i caratteri dei giovani”. L’hate speech sui social, gli epiteti razzisti sui campi e gli atti discriminatori hanno come effetto principale e come intenzione quello di escludere le persone, togliere loro gli spazi di vita per confinarli ed emarginarli sempre di più. Una struttura come quella dell’Osservatorio ha come primo compito quello di impedire che tutto questo accada. “Anzi – aggiunge Loukarelis - dovrà essere un motore che spinge le persone sempre di più a uscire allo scoperto, a vivere la loro vita arginando ed emarginando tutte quelle forze negative che invece cercano di farsi avanti, cercando di trasmettere valori negativi come odio, disprezzo e intolleranza”.

Presente all’incontro anche Grazia Naletto, responsabile area migrazioni e lotta al razzismo di Lunaria: “Sin da quando abbiamo iniziato a fare un lavoro specifico sull’analisi del razzismo nel nostro Paese, nel biennio 2007-2009 con la pubblicazione del libro bianco sul razzismo in Italia e poi con la costruzione del sito Cronache di ordinario razzismo ci siamo posti l’obiettivo di mettere a tema nel dibattito pubblico del nostro Paese l’esistenza di un consolidamento del razzismo che per molto tempo continuava ad essere rimosso”. Per molti anni infatti, ogni qualvolta si è presentato un caso di discriminazione o di violenza razzista, è stato etichettato come caso isolato, portando avanti la convinzione e l’idea che non vi fosse un problema di xenofobia e razzismo nel nostro Paese. “Siamo convinti che l’attività di racconto e monitoraggio – prosegue la Naletto - sia assolutamente indispensabile per prendere coscienza delle caratteristiche che sono alle radici di questo fenomeno e per reagire collettivamente in modo coordinato e in rete. Negli ultimi dieci anni ci siamo resi conto che non c’è sfera pubblica che sia immune alle discriminazioni. È presente un grande attivismo nella società civile per reagire ma c’è anche una grandissima frammentazione. Spesso c’è anche una difficoltà a mettere insieme soggetti che sono in qualche modo coinvolti dall’evoluzione del razzismo nel nostro paese ma faticano a contrastarlo”. Da qui la valenza di un progetto come quello dell’Osservatorio che denuncia da tempo un problema di forte legittimazione culturale, sociale e istituzionale delle discriminazioni e sottolinea l’importanza e la necessità di operare a tutti i livelli.

Il programma di incontri legati al progetto proseguirà sabato 27 novembre dalle 9.30 alle 13.30, con l'approfondimento sulle discriminazioni per etnia,colore della pelle, cultura, religione e disabilità. Giovedì 2 dicembre, dalle 18 alle 21.30, si terrà il focus su discriminazioni di genere e LGBTQI+ e nuove marginalità (età, detenuti, homeless). "L'importanza della comunicazione: linguaggio e social media", sarà il tema dell'incontro di lunedì 6 dicembre, dalle 18 alle 20, mentre sabato 11 dicembre si affronteranno i giochi di ruolo, e in conclusione di giornata ci sarà la tavola rotonda di scambio. (Sergio Pannocchia)

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