Nazionale

#IoGiocoAllaPari, Uisp all’iniziativa on line di Terre des hommes

Un evento digital in cui parlare di diritti e pari opportunità, con una riflessione specifica sullo sport, a cura di Manuela Claysset

 

In occasione della Giornata delle bambine e delle ragazze Terre des hommes rilancia la campagna indifesa, sostenuta anche dalla Uisp. La campagna, nata nove anni fa per sensibilizzare il grande pubblico sulle innumerevoli violazioni dei diritti delle bambine, ha l’obiettivo di costruire un mondo dove sia garantito a ognuna di loro protezione, istruzione e salute. Nella giornata di oggi c’è stato l’evento digital, trasmesso sulla pagina Facebook Terre des hommes Italia, #IoGiocoAllaPari dove sono stati affrontati i temi dei diritti, della parità di genere e della partecipazione giovanile. Quest’anno la campagna indifesa ha un focus sul mondo dello sport con l’obiettivo di veicolare il suo messaggio contro la discriminazione e la violenza di genere.

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Nel corso della diretta si è parlato anche di leadership, di formazione, di imprenditorialità giovanile, di sport e comunicazione. La sfida lanciata da Terre des hommes è chiara: vincere la lotta contro la violenza di genere. Durante l’evento è intervenuta anche Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti Uisp, nonché formatrice nel percorso di #IoGiocoAllaPari. Qual è il valore aggiunto del’Uisp alla campagna? “Approfondiremo il valore sociale ed educativo dello sport e l’importanza della pratica sportiva - ha detto Manuela Claysset - Lo sport rappresenta uno spazio di inclusione e di incontro. Parleremo di diritto alla pratica, consapevoli di tutti gli ostacoli che bisogna rimuovere e superare. Lo sport resta molto spesso un ambito chiuso, non sempre accessibile per problemi culturali e di costi economici, che non tutte le persone e le famiglie possono permettersi. Lo sport sempre di più deve diventare un diritto e quegli ostacoli vanno rimossi attraverso politiche pubbliche idonee. In particolare per le donne, già vessate e discriminate in altri ambiti della vita sociale e politica. È infatti ancora molto esiguo il numero di donne dirigenti nei vari settori di lavoro e gli stereotipi sono ancora presenti, anche in ambito sportivo. Non sempre infatti le donne possono praticare lo sport che più sentono e che più vogliono. Il nostro webinar sarà l’occasione per esprimere cosa intendiamo quando parliamo di sport, ovvero non solo competizione ma anche molto altro, come relazioni, socialità, benessere, salute, inclusione”.

“Nel nostro approfondimento - ha proseguito Manuela Claysset - cercheremo anche di esaminare nel dettaglio i vari condizionamenti ai quali sono sottoposte donne e ragazze e cercheremo di elaborare proposte per affrontarli e superarli. Potremo confrontarci su come rendere più inclusiva e accessibile la pratica sportiva, anche in relazione alle varie esigenze delle donne e alle loro differenze. Basti pensare alle complesse problematiche delle donne straniere. Come Uisp, in modo particolare attraverso la “Carta dei diritti delle donne nello sport”, possiamo anche portare degli esempi visibili di azione da studiare insieme. Altro punto importante è capire come in altri paesi affrontano la presenza della donna nell’ambito sportivo, nei ruoli dirigenziali, ma anche come allargare quella pratica attraverso progetti concreti come spazi riservati alle donne, spazi di attività mista tra ragazze e ragazzi”.

A Roma, nella giornata di giovedì 8 ottobre Terre des hommes ha inoltre presentato il “Dossier Indifesa”. Si è scelto di mettere al centro della riflessione anche lo sport e il gender gap, con approfondimenti sulle discriminazioni presenti in questi ambiti. Nonostante il numero delle atlete negli ultimi anni stia aumentando, le donne continuano a essere sottorappresentate negli organi decisionali delle istituzioni sportive e i media troppo spesso danno una rappresentazione sessista e stereotipata. Esistono inoltre ancora discrepanze in termini di pari opportunità, a partire dallo status economico e dal gap salariale, ma non solo. In Italia è ancora enorme la sproporzione tra il numero delle atlete e quello degli atleti, sebbene negli ultimi anni la rappresentanza delle prime stia gradualmente aumentando. Infine, le atlete sono costrette a fare i conti non solo con le discriminazioni di tipo salariale, ma sempre più spesso sono oggetto di pesanti insulti sessisti rivolti loro in campo e di hate speech on line.

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