Nazionale

Ecco i commenti del Terzo settore sul nuovo Governo

Oggi nominati i Sottosegretari. Dopo la fiducia al nuovo Governo Conte anche il mondo del terzo settore si sbilancia: auspìci e temi caldi

 

Nella mattinata di oggi è stata resa nota dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la lista dei 42 sottosegretari, di cui 10 viceministri.  Per lo sport tutto rimane nelle mani del ministro Spadafora, non essendone stato nominato alcuno. Per il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (di cui è titolare Nunzia Catalfo), sono stati nominati Stanislao Di Piazza, con un passato come direttore di Banca Etica nella filiale di Palermo, e Francesca Puglisi, ex senatrice, a lungo responsabile scuola nel Pd.

Quella che si sta chiudendo è stata una settimana cruciale per il nuovo governo Conte, che lunedì ha incassato la fiducia della Camera e martedì quella del Senato. "E' un nuovo inizio per l'Italia" ha detto soddisfatto il premier Giuseppe Conte, sottolineando che ora si aprirà "una stagione riformatrice di rilancio e speranza". La "Costituzione e il rispetto delle istituzioni" saranno "la nostra bussola" e "gli interessi degli italiani il nostro obiettivo", assicura Conte.

Venerdì scorso avevamo pubblicato il commento del presidente nazionale Uisp, Vincenzo Manco, sulla composizione della compagine governativa, appena annunciata. Manco sottolineava l'importanza di aver attribuito rango ministeriale alle politiche sportive e la necessità di "invertire la rotta delle politiche sociali innanzitutto. Ovvero: contribuire al rilancio di un nuovo welfare europeo, rimettere al centro il lavoro, le protezioni sociali, uno sviluppo sostenibile e il benessere delle persone...affinché il nostro Paese possa tornare a giocare un ruolo da protagonista anche nella costruzione delle politiche europee".

"Il quadro complessivo della squadra di governo offre buoni segnali di discontinuità che, accompagnati al programma che caratterizzerà il lavoro del nuovo esecutivo, indicano delle buone premesse affinché il nostro Paese possa tornare a giocare un ruolo da protagonista anche nella costruzione delle politiche europee".

Qual è il giudizio a caldo del terzo settore italiano sul nuovo esecutivo? Abbiamo preso in esame le tre reti di riferimento per l’Uisp, associazione di promozione sociale e sportiva. Ovvero: Forum del Terzo settore, Asvis-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e il Forum Disuguaglianze Diversità.

“Apprezziamo un approccio di governo basato sulla qualità del dibattito democratico – ha dichiarato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore - È necessario e urgente ricostruire la fiducia tra le persone, nelle comunità e verso le istituzioni e rimettere al lavoro le forze civili del paese su prospettive condivise. Il discorso del Presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati rilancia in modo costruttivo una prospettiva di sviluppo integrale, inclusivo e sostenibile. Valutiamo positivamente i punti centrali dell’agenda disegnata dal Presidente Conte che propone sfide sociali importanti, prima fra tutte quella dell’inversione dei destini demografici del paese e della responsabilità di consegnare alle generazioni del futuro comunità e prospettive di benessere migliori”.

Importanti i riferimenti all’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, alla necessità di una solidarietà europea e di un approccio strutturale alla gestione delle crisi umanitarie del Mediterraneo e alla gestione delle migrazioni costruendo oltre l’emergenza un quadro di legalità e investimenti mirati su accoglienza e integrazione di qualità. Un programma – conclude Fiaschi – ambizioso che aspetta la prova dei fatti. Il terzo settore italiano è pronto a fare la sua parte”. Per leggere il commento integrale clicca qui

L’ASviS, attraverso il suo portavoce Enrico Giovannini, ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni programmatiche di Giuseppe Conte: un discorso che ha messo al centro dell’azione del nuovo Governo una crescita economica a beneficio di tutti, l’integrazione e la parità retributiva delle donne sui luoghi di lavoro e non solo, un Green New Deal che trasformi il sistema produttivo italiano nel rispetto dell’ambiente e per la lotta al cambiamento climatico. D’altra parte, politiche orientate alla rigenerazione urbana, alla riconversione energetica e all’economia circolare vanno nella direzione indicata per tutta l’Unione europea dalla presidente eletta della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Si tratta di un programma molto complesso al quale l’Alleanza offre tutta la sua collaborazione, impegnandosi a verificarne l’attuazione – ha proseguito Giovannini - Questa richiederà un potenziamento del ruolo della Cabina di regia per il coordinamento delle politiche di sviluppo sostenibile istituita a Palazzo Chigi. Ci auguriamo che il nuovo Governo realizzi quanto annunciato, con particolare attenzione anche alla lotta contro la disoccupazione giovanile, la povertà economica ed educativa e la riduzione delle disuguaglianze”. Per leggere l'intervento integrale clicca qui

Il Forum Disuguaglianze Diversità (di cui Uisp è socio fondatore insieme ad altre sette associazioni: Legambiente, CittadinanzAttiva, Action Aid,  Dedalus, Fondazione Basso, Caritas e Fondazione Comunità Messina) si è affidata ad una lettera al direttore di Repubblica firmata da Fabrizio Barca e Andrea Morniroli, che è stata pubblicata mercoledì 11 settembre col titolo ‘La risposta ai più fragili’: “Caro direttore, guardiamoci attorno. Il fatto che Salvini non sia più ministro dell’Interno e che il governo 5 Stelle-Lega "non sia più" genera in sé sollievo nelle persone che non danno per normali le disuguaglianze e la povertà e pensano che la cura garantisce più sicurezza del rancore, che ritengono possibili politiche di tutela e rigenerazione ambientale, che vedono nel riequilibrio delle relazioni di genere una prospettiva indispensabile e giusta e nell’incontro delle diversità una fonte  interiore e maggiori possibilità di lenire le proprie ingiustizie”.

“E’ nella povertà e nella disuguaglianza che si è alimentata nelle persone più fragili e ai margini la distanza dalla politica e da una prospettiva di emancipazione, perché quelle persone si sono sentite abbandonate, tradite, non riconosciute. Una sorta di esodo dalla cittadinanza, con la rinuncia ad ogni idea di responsabilità verso i beni comuni e la cosa pubblica e la penosa rivalsa verso chi sta ancor peggio di te…Serve chiedere segni robusti di una svolta radicale”. Per leggere la lettera integrale clicca qui. (A cura di Ivano Maiorella)

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