Nazionale

Le linee guida Uisp per lavorare nell'ambito della salute mentale

"Favorire le sinergie e inserirsi nei percorsi aperti dai piani di prevenzione nazionale e regionali". Parla Daniela Rossi
Sabato 18 aprile si è tenuto a Roma il seminario nazionale sulla salute mentale organizzato dall’Uisp. Abbiamo chiesto a Daniela Rossi, responsabile politiche per la salute e gli stili di vita Uisp, un bilancio dell’incontro. “Il seminario è andato molto bene, anche grazie ai relatori esterni all’associazione che ci hanno proposto strade innovative per il nostro impegno nel campo della salute. La salute mentale, come la salute in generale, è sempre di più un bene comune che va salvaguardato e un diritto di cittadinanza e per raggiungere questi obiettivi l’Uisp può cogliere l’opportunità offerta dal Piano nazionale di prevenzione e da quelli regionali, che affrontano processi di cambiamento culturale nella qualità della vita. Dal seminario è emerso come per l’Uisp sia fondamentale diventare un presidio di uguaglianza ed equità, considerando in particolare che l’arretramento delle politiche di welfare pesa sempre di più sui diritti dei cittadini, e in particolare su quelli che sono socialmente più fragili come quelli che abitano il mondo della salute mentale. Quindi è nostro dovere associativo essere attenti e fare il possibile per garantire che le diseguaglianze in salute e sociali non colpiscano questi cittadini più di quanto oggi già accade”.

I relatori esterni all’associazione che hanno partecipato al seminario Uisp, Teresa Di Fiandra, del ministero della Salute, direzione generale della Prevenzione, Italo Dosio, del Centro salute mentale di Susa (To) e Silvia Sordini, dell’Unità funzionale salute mentale adulti ASL9 di Grosseto, hanno contribuito con contenuti scientifici e culturali di grande rilievo. “Teresa Di Fiandra, con la sua relazione ci ha permesso di conoscere come si tanno muovendo le politiche per la salute mentale a livello nazionale e internazionale - continua Rossi - Da questa panoramica abbiamo avuto la conferma che molte delle linee programmatiche sulle quali ci stiamo muovendo sono in piena consonanza di intenti con gli orientamenti che lei ci ha illustrato anche con grande passione civile. Segnalo anche l’intervento di Italo Dosio, del Centro di salute mentale di Susa (To), che come sempre ci ha aperto finestre di cultura e sensibilità, trattando in particolare il tema del corpo e del gioco nelle loro connessioni con gli interventi di cura, in particolare nei malati psichiatrici. Silvia Sordini, dell’Unità funzionale salute mentale adulti ASL9 di Grosseto, ci ha portato a scoprire le risorse nascoste della salute mentale di comunità. Il tema della comunità per noi è essenziale perché si collega strettamente alla necessità di lavorare in una logica di alleanze e di scambi con i diversi soggetti che operano sul terreno della salute mentale”.

Quali sono i compiti che l’Uisp può assumersi nell’ambito della salute mentale?
“L’Uisp deve lavorare di più a sistema, per raggiungere una maggiore coerenza di contenuti in tutte le proposte che i nostri territori portano avanti. Se c’è un punto di debolezza che ancora possiamo intravedere nei nostri interventi è la difficoltà a lavorare all’interno di una logica di scambi e contaminazioni positive tra le diverse esperienze. Abbiamo però le potenzialità per creare una comunità di saperi e di esperienze da cui tutta l’associazione possa attingere: questo seminario, con le vene aurifere che conoscevamo o abbiamo scoperto, rappresenta sicuramente una tappa importante di questo cammino”. (E.F.)

Per leggere i contenuti delle relazioni presentate a Roma durante il seminario clicca qui

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