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Le proposte per la giustizia sociale del Forum Disuguaglianze Diversità

Il 25 marzo si terrà a Roma la presentazione delle quindici proposte elaborate in due anni di lavoro dai ricercatori del Forum DD

 

Dopo due anni di lavoro del Forum Disuguaglianze Diversità e di oltre cento persone, fra ricercatori e membri delle organizzazioni di cittadinanza attiva, lunedì 25 marzo verranno presentate al Teatro de’ Servi di Roma quindici proposte per la giustizia sociale, che intervengono su tre meccanismi di formazione della ricchezza: il cambiamento tecnologico, il potere negoziale del lavoro, il passaggio generazionale. Il Forum è promosso da Fondazione Lelio e Lisli Basso, ActionAid, Caritas Italiana, Cittadinanzattiva, Dedalus Cooperativa sociale, Fondazione di Comunità di Messina, Legambiente e Uisp. 

GUARDA IL VIDEO con la presentazione dell'evento da parte di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp

“Attraverso lo sport sociale l’Uisp ha sempre voluto affermare i diritti e i valori della dignità umana - ha detto Vinceno Manco - e ha sempre agito per l’emancipazione di ogni persona. Nasce da qui la partecipazione all’esperienza originale e inedita del Forum DD, che mette insieme i saperi dei ricercatori con i saperi delle organizzazioni della società civile, al fine di produrre proposte che possano influenzare i decisori, la società civile e l’opinione pubblica, per promuovere giustizia sociale e rimuovere le disuguaglianze”.

Tra il 1995 e il 2016 la quota di ricchezza dell’1% più ricco della popolazione adulta è passata dal 18% al 25%, quella del 10% più ricco dal 49% al 62%. Le grandi disuguaglianze di ricchezza e di reddito, di accesso ai servizi essenziali, di riconoscimento dei nostri valori e aspirazioni, hanno prodotto una società fortemente lacerata dove l’ingiustizia sociale e la percezione della sua ineluttabilità sono all’origine dei sentimenti di rabbia e di risentimento dei ceti deboli verso i ceti forti e della “dinamica autoritaria” in atto.

Una frase continuamente ripetuta per scoraggiare ogni pretesa di cambiamento è che “non ci sono alternative”. È invece giusto ridurre le disuguaglianze ed è possibile farlo perché sono frutto di scelte errate.
Ispirandosi al Programma di Azione di Anthony Atkinson il Forum ha elaborato un gruppo di proposte radicali che consentono una redistribuzione di potere e favoriscono soluzioni concrete e fra loro fortemente integrate. Al tempo stesso molte di esse si prestano a essere immediatamente sperimentate e offrono un terreno per un confronto acceso, aperto, informato e ragionevole.

Sono proposte per un cambiamento tecnologico che diffonda il controllo sulla conoscenza, invertendo l’attuale processo di concentrazione. E che riduca così le disuguaglianze nella distribuzione tra profitti e salari, nella dignità e nell’autonomia del lavoro, nell’equilibrio uomo-donna in merito ai tempi di cura e assistenza, nella realizzazione degli indispensabili interventi per la transizione energetica, nell’uso che viene fatto della massa di dati che immettiamo in rete. Un cambiamento tecnologico che ridia a tutti noi il controllo sugli algoritmi di apprendimento automatico.

Sono proposte che intervengono sulla relazione fra lavoro e impresa, per ridare al lavoro dignità salariale e nelle sue condizioni di impiego, una voce sulle scelte strategiche delle imprese e l’autonomia necessaria per affrontare la volatilità della domanda e dei mercati. Accrescere il potere del lavoro è un requisito irrinunciabile per innalzare la giustizia sociale. Richiede oggi la combinazione di antiche e nuove tutele e un nuovo dialogo tra lavoro e cittadinanza attiva.

Si tratta di proposte per affrontare con giustizia il passaggio generazionale quando i giovani e le giovani iniziano a costruire un piano di vita e pesa su di loro, non solo il contesto familiare e sociale e l’istruzione ricevuta, ma anche la ricchezza della propria famiglia. È così che rischiano di accentuarsi le disuguaglianze di opportunità indipendentemente da ogni merito e si accelera la concentrazione della ricchezza. E’ quindi necessario un intervento che mescoli le carte, accrescendo la libertà sostanziale dei giovani e delle giovani appartenenti ai ceti deboli.

La forza delle proposte del Forum DD sta nel mobilitare gli interessi dei ceti deboli, nel fornire obiettivi chiari e nell’usare meglio e in modo diverso fondi pubblici esistenti. Gli interlocutori diretti sono i partiti, che la Costituzione individua come luogo primario “per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49) e i soggetti che, nel mondo della cultura e del lavoro, della produzione e della cittadinanza attiva, della scuola e della salute, dell’ospitalità e della rete digitale, vogliono farsene promotori.

Il Forum Disiguaglianze Diversità ha già trovato un importante punto di incontro con alcuni di loro che ne spiegheranno le ragioni assieme all’impegno che ne discende durante l’evento, a cui sono stati invitati a partecipare rappresentanti di tutte le forze politiche.

Registrazione obbligatoria tramite mail: info@forumdd.org. L'evento verrà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook del ForumDD e sul sito.

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