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La voce dell’Uisp sui diritti delle donne e delle persone LGBTI

Lo sport è un diritto di tutti. Se ne è parlato nel webinar promosso da Arcigay Rete Donna Transfemminista, cui è intervenuta Manuela Claysset

 

Il mondo dello sport è accogliente e inclusivo verso le persone trans? Rispetta e valorizza i diritti delle donne? Se ne è parlato in due eventi on line cui ha preso parte anche l'Uisp, con Manuela Claysset. 

Nell’ambito delle iniziative promosse dal progetto “Pluriverso – Sport e fairplay relazionale”, in collaborazione con i Comitati Uisp Ravenna-Lugo e Forlì-Cesena, venerdì 9 aprile si è tenuto un incontro pubblico online focalizzato su conoscenza e comprensione di “Olympia – La Carta europea dei diritti delle donne nello sport”.
L'obiettivo è stato quello di promuovere la conoscenza e la comprensione della Carta, ma soprattutto di attivare un tavolo di lavoro congiunto tra referenti di organizzazioni locali già attive sul tema, con gli assessorati allo Sport e alla Cultura di genere, per elaborare azioni utili ad implementare “Olympia” nel contesto locale. Ospiti dell’incontro sono stati: Manuela Claysset, Uisp; Maya Romagnoli, Casa delle donne e Ivan Morini, Associazione Femminile Maschile Plurale. Con la partecipazione di Ouidad Bakkali, assessora Pubblica istruzione, Cultura e politiche di genere, e Roberto Fagnani assessore allo Sport del Comune di Ravenna.

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Martedì 6 aprile, invece, si è tenuto "Atleti trans oltre i tabù", l'incontro promosso da Arcigay Rete Donna Transfemminista, con gli interventi di Manuela Claysset, Uisp; Valentina Petrillo, atleta paralimpica trans; Milena Bargiacchi, del Gruppo Trans; coordinate da Eva Croce.

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L’Uisp promuove da sempre l’accessibilità allo sport per tutte e tutti, e il diritto per gli atleti trans di gareggiare nelle competizioni sportive nelle categorie del proprio genere di elezione. L'associazione dello sportpertutti ha sostenuto, infatti, la battaglia di Valentina Petrillo, la prima atleta paralimpica trans, ora in corsa per Tokyo 2021. 

“Nella storia di Valentina c'è anche una parte del nostro lavoro e del nostro impegno - racconta Manuela Claysset - abbiamo seguito il suo percorso in questi anni e, anche grazie al lavoro del Gruppo Trans, abbiamo iniziato a ragionare su cosa fare per concretizzare il nostro sostegno. Da questa volontà di contribuire è nato il tesseramento Alias. Siamo stati la prima associazione sportiva di questo paese a ragionare sulle necessità, i bisogni e le richieste delle persone trans nell'ambito sportivo. Uno dei temi principali era il bisogno di essere visibili, di farsi conoscere e riconoscere. Per questo abbiamo scelto di intervenire sul tesseramento: tesserare una persona con il proprio genere di elezione vuol dire avviare un percorso di riconoscimento anche da parte di un mondo più ampio che gira intorno all’attività sportiva e motoria, a partire dall’assicurazione. E’ una rivoluzione”.

La battaglia culturale da portare avanti è quella per il diritto allo sport, affinchè tutte le persone abbiano la possibilità di praticare l’attività che preferiscono e non debbano nascondersi o vergognarsi. “Il nostro obiettivo è da sempre far sì che più persone siano incluse nelle attività - ha proseguito Claysset - confrontandoci per capire quali azioni mettere in campo, quali strategie promuovere. C’è il tema di come una persona trans viene accolta all'interno di un ambiente sportivo, parliamo di linguaggio ma anche di ambiente, di impiantistica, perchè l’impianto sportivo è un ambiente che va vissuto in sicurezza e tranquillità. Per questo anche su questo punto stiamo portando avanti un lavoro perchè si giunga ad avere ambienti sportivi il più inclusivi possibili”.

L’Uisp mette al centro la persona e lo sport come diritto per tutti e tutte - ha concluso Manuela Claysset - ci interfacciamo con un ambiente che sicuramente è ancora molto rigido, abituato a ragionare in termini di categorie, maschile e femminile, fasce di età, ma è ora che anche il sistema sportivo inizi a rivedere queste impostazioni, immaginando un modello diverso. Non è compito della Uisp organizzare i Campionati del mondo o le gare per arrivare a Tokyo2020, ma vogliamo porci questo interrogativo, per capire insieme come cambiare, proponendo delle sperimentazioni da cui partire. E’ il percorso che in qualche modo abbiamo abbiamo fatto con Valentina: il confronto è lo strumento migliore per affrontare queste tematiche e condividere gli argomenti e le sollecitazioni che giungono dal mondo LGBTI”.

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