Nazionale

Lo sport in prima linea per lo sviluppo sostenibile

Se ne è parlato nel convegno promosso dagli avvocati dello sport. E’ intervenuta Sara Vito, responsabile settore transizione ecologica Uisp. Parla S. Vito

 

Venerdì 8 ottobre l’AIAS-Associazione italiana avvocati dello sport del Friuli Venezia Giulia e delle Marche, insieme all'Uisp, all’Ordine degli avvocati di Udine e alla FIGC ha organizzato il convegno “Sport e sostenibilità: misure di sostegno UE e applicazioni pratiche interne”. Un appuntamento per parlare delle misure di sostegno per le associazioni sportive, dei programmi promossi dall'Unione Europea per potervi accedere, e dei criteri di valutazione dei progetti, passando attraverso casi pratici. L’incontro è stata l’occasione per trattare anche il ruolo che lo sport può avere nel contrasto ai cambiamenti climatici, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Sono intervenuti Jacopo Tognon e Barbara Agostinis, esperti Commissione europea del programma Erasmus plus; Daniela Drago, esperta in progettualità europee; Sara Vito, responsabile nazionale Uisp bilancio sociale e transizione ecologica e presidente Uisp Friuli Venezia Giulia.

Sara Vito, nel suo intervento, ha ricostruito il percorso del concetto di sviluppo sostenibile, riferito ai cambiamenti climatici, con un particolare collegamento al contributo del mondo sportivo: “Il seminario è stato veramente tempestivo - ha esordito Vito - arrivando a pochi giorni dalla PreCop26 di Milano: il tema del cambiamento climatico è molto attuale, anche perchè purtroppo ci stiamo già confrontando con gli effetti di questo fenomeno. Ho voluto ricostruire le origini del concetto di sviluppo sostenibile, legandolo alle evoluzioni del diritto internazionale e alle ricadute sul settore sportivo, per capire se anche lo sport può avere un ruolo di attore protagonista in questo percorso”.

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Nel suo intervento Sara Vito ha illustrato il percorso dell’Onu per arrivare all’Agenda 2030, una vera e propria bussola globale per orientare il pianeta verso lo sviluppo sostenibile. “E’ importante ricordare anche la tappa del Global Climate Action Summit 2018, in cui l’Onu ha riconosciuto il ruolo dello sport e del Cio, individuando obiettivi e principi, che rappresentano la strategia attraverso cui il mondo sportivo globale può partecipare in maniera attiva alla sfida di questo percorso. Il Cio ha raccolto questo invito e ha fatto alcuni passi, inserendo lo sviluppo sostenibile tra gli obiettivi dell'Agenda olimpica 2020 nel 2014 e poi nell’aggiornamento del marzo 2021, con i nuovi obiettivi al 2025, dove il tema dello sport legato allo sviluppo sostenibile diventa centrale”.

Il movimento sportivo ha scelto di impegnarsi su questo fronte da tempo, avviando un processo che non può condizionare solo i Giochi olimpici ma deve arrivare a tutti i livelli del movimento sportivo. Anche l'Unione europea, nel Libro bianco sullo sport del 2007, aveva inserito questo ambito di intervento, integrato a maggio con il nuovo regolamento che disciplina il programma Erasmus + 2021-2027, quello che sostiene lo sport insieme alle politiche giovanili e all’istruzione. “Fin dai primi articoli del regolamento si parla del ruolo e del contributo che lo sport può dare - prosegue Vito - in Italia è attivo dal 2019 un protocollo tra Coni e ministero dell’Ambiente per la promozione di uno sport sostenibile. Ma ben prima, nel 2008, l’Uisp aveva siglato un importante protocollo con il ministero dell’Ambiente per favorire la crescita di una coscienza ambientale nell'ambito di manifestazioni e attività sportive”.

L’approfondimento sui temi dello sviluppo sostenibile si è inserito nel percorso della formazione obbligatoria dell'ordine degli avvocati, legato all'aggiornamento sul programma Erasmus +, dando vita ad un interessante momento di riflessione e scambio: “E’ importante che ci siano occasioni di formazione e informazione su aspetti così importanti della pratica sportiva collegata alla sostenibilità. Non siamo all’anno zero, molto è stato fatto, ma è urgente rilanciare la centralità che il movimento sportivo può avere nel portare avanti questa battaglia universale e fare la propria parte”. (E.F.)

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