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L'Uisp a OpenForumDD: mobilità e spazi collettivi

Nel pomeriggio di venerdì 4 dicembre l'incontro on line cui hanno preso parte Vincenzo Manco, presidente Uisp, Tommaso Iori e Michele Di Gioia

 

Quali sono le priorità su cui far convergere l’impegno di istituzioni, saperi e attivismo per costruire il Paese di domani cominciando dal Piano di ripresa e resilienza? Il Forum Disuguaglianze e Diversità cerca di rispondere con OpenForumDD: un programma di dibattiti e dialoghi su sedici priorità strategiche per il paese, per sedici giorni di confronto e proposte. Fino al 15 dicembre un ricco palinsensto che si aprirà alle 10 con la rassegna stampa, proseguirà con un dibattito sulla priorità del giorno con ospiti e un dialogo diretto con gli ascoltatori e le ascoltatrici chiuderà la mattinata. Nel pomeriggio si riprende alle 14.30 con una piccola grande storia, il lavoro delle organizzazioni che animano il ForumDD, un altro confronto sulle priorità. Chiudono la giornata il racconto di un’organizzazione di cittadinanza attiva, una parola chiave per affrontare il futuro, un’intervista e un dibattito in cui tirare le fila della giornata.

In questo fitto programma di appuntamenti ci sarà anche l'Uisp, che interverrà su questioni di rilievo per lo sport sociale e la comunità. Nel pomeriggio di venerdì 4 dicembre si è svolto il primo appuntamento, "Mobilità e spazi collettivi. Adattarli ai nostri nuovi bisogni", in cui sono intervenuti Vincenzo Manco, presidente Uisp, Tommaso Iori, responsabile politiche per l'impiantistica e gli spazi comuni, e Michele Di Gioia, responsabile politiche educative.

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Riguardo gli spazi collettivi abbiamo una lunga esperienza come organizzazione di sport sociale - ha esordito Vincenzo Manco - Un’organizzazione che agisce e e persegue i suoi obiettivi attraverso il corpo. Vogliamo aiutare i cittadini a riconquistare gli spazi urbani e provare a creare un nuovo protagonismo che parta dai giovani, per raccogliere le loro competenze e il loro sapere”. Uno degli obiettivi primari dell’Uisp è quello di rigenerare i luoghi pubblici, provando a ricostruire legami sociali. “Quei luoghi, non considerati beni comuni, devono essere ottenuti attraverso la rivendicazione del diritto di arrivare a una gestione condivisa. Lo sport sociale diventa quindi innesco di questo processo per arrivare a una nuova forma di fruibilità degli spazi. Questi, diventano di fatto scuole per valorizzare sapere e competenze dei giovani e diventano palestre di educazione per la cittadinanza attiva”. In questo nuovo rapporto tra il ruolo del cittadino e la pubblica amministrazione, ad esempio, si potrà capire quanto un’attività sportiva come il ciclismo possa diventare uno strumento di mobilità alternativa alla classica auto. Mobilità sostenibile che ha l'obiettivo di migliorare la vita di tutti. entrando in contatto con le pubbliche amministrazioni per realizzare nuovi progetti.

Michele di Gioia, presidente Uisp Basilicata e responsabile progetto Open Playful Space Matera, ha aperto il suo intervento ponendo l’accento su due assunti: “L'emergenza Covid-19 ha dato una nuova visibilità agli spazi pubblici e ha creato una rete di associazioni con l’obiettivo di promuovere le possibilità di fare attività all’aperto e operando con diversi linguaggi”. Lo sport è un linguaggio comprensibile quanto l’arte urbana e ha permesso, a Matera, di riflettere sulla riqualificazione di spazi urbani per il bene comune. Sport inteso quindi come elemento facilitatore di rapporti e di cittadinanza attiva. “Questo ci ha permesso di pensare a come rendere fruibili gli spazi urbani e intervenire in situazioni legate a quartieri periferici, promuovendo l’identità di luoghi meno frequentati e belli. Abbiamo immaginato come i quartieri periferici potessero avere di nuovo risalto e sport come il parkour e l’arrampicata, potessero essere considerati come attività riconosciute”. Da questi progetti portati avanti dall’Uisp è emersa una forte dimensione culturale dello sport. Le città devono essere vissute dalle nuove generazioni e lo sport sociale deve essere l’elemento di trasformazione di questi luoghi della città.

Il progetto Open Space dell’Uisp è stato un banco di prova per testare come l’associazionismo sportivo potesse avere un ruolo per la riappropriazione di spazi pubblici. “L’emergenza ha portato a ripensare come lo sport vive gli spazi pubblici – ha affermato Tommaso Iori, responsabile politiche impiantistica e beni comuni Uisp – finito il lockdown ci siamo ritrovati nell’esigenza di riappropriarci di questi spazi negati all’esercizio della cittadinanza”. I problemi legati alla pausa forzata erano notevoli: da un lato i luoghi tradizionali dello sport non potevano essere più utilizzati, se non con restrizioni, dall’altra nemmeno gli spazi pubblici potevano essere utilizzati, se non con una loro condivisione. “E' emersa l’idea di spazio pubblico come spazio conteso. Abbiamo però individuato degli strumenti per poter fare un uso armonico di quegli spazi. Spazio come bene comune che facilita una cura collettiva, ma anche come processo di condivisione e partecipazione”.

Ultima battuta a Vincenzo Manco, che spera nella crescita di una cultura sportiva diversa per il prossimo futuro: “Quello che abbiamo sentito e le esperienze che abbiamo ascoltato servono come esempio per poter liberarci dall’idea di uno sport che si declina con una gara o una competizione. Crediamo che in un’ottica futura ci sia il bisogno di immaginare nel nostro Paese una cultura di sport più europea e nordeuropea, dove la cultura del movimento possa ridefinire gli spazi e le relazioni tra le persone. Lo sport e la cultura motoria non sono ricreazione, ma progetti legati al benessere individuale e collettivo che incidono sulla qualità della vita”. Intercettando risorse pubbliche, l’Uisp restituisce ai cittadini, alle persone e alle istituzioni il proprio ruolo di associazione. “Bisogna costruire un sistema di relazione capace di implementare la cultura sportiva, che noi riteniamo molto limitata e bisognosa di aperture e libertà, per accreditare associazioni come la nostra con l’obiettivo di promuovere le politiche pubbliche su un rapporto di sussidiarietà orizzontale”. 

Il prossimo incontro che vedrà la partecipazione dell'Uisp si terrà lunedì 14 dicembre, "Potere delle PA. Per un rinnovamento che parta dalle nuove generazioni". Interverranno Tiziano Pesce, vicepresidente Uisp, Salvatore Farina, responsable politiche terzo settore e progettazione Uisp, Stefano Pucci, responsabile politiche salute e inclusione Uisp. Per il programma completo della giornata clicca qui (A cura di Sergio Pannocchia)

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