Nazionale

L'Uisp ha partecipato al Festival del cinema dei diritti umani di Lugano

A Lugano si è svolta la quarta edizione del Festival, che ha proposto un programma ricco di film e dibattiti centrati sul tema della dignità umana

 

A Lugano si è conclusa il 15 ottobre, dopo cinque giorni di proiezioni e incontri, la quarta edizione del Festival del cinema dei diritti umani che ha avuto luogo al Cinema Corso, storica sala del centro cittadino. Il Festival si propone di portare il tema dei diritti umani al centro di dibattiti, per denunciarne le violazioni, a favore della dignità umana. Il Festival riafferma la sua vocazione di proporre dei film di qualità, che sappiano emozionare e interrogare lo spettatore, con una selezione dei lavori tra i più interessanti della recente produzione cinematografica internazionale. In questa edizione, ancora una volta, è stato posto un accento speciale sulla partecipazione dei giovani, con numerose classi ospiti in sala, provenienti dalle scuole medie superiori, professionali e universitarie del Cantone. L’obiettivo è quello di sensibilizzare un ampio pubblico attraverso un programma cinematografico di qualità e momenti di approfondimento e discussione.

Il Festival ha proposto 19 lungometraggi, un mediometraggio e un corto, fra cui 12 prime svizzere e una prima internazionale; al termine delle proiezioni, dibattiti con oltre 50 fra registi e protagonisti, studiosi, giornalisti.

Venerdì 13 ottobre è stato proiettato il  docufilm "Gaza Surf Club", che racconta la storia di un gruppo di giovani e di una ragazza che, grazie al nuoto, cerca di resistere alla disperazione della più grande prigione a cielo aperto: la striscia di Gaza. Attraverso le storie dei protagonisti, questo film pieno di energia e speranza, apre le porte sulla possibilità di un altrove, anche nel mezzo della guerra, della violenza e dell'incertezza.

Raffaella Chiodo, internazionale Uisp, ha partecipato al dibattito che è seguito alla proiezione, presentando le esperienze di dialogo e liberazione realizzate grazie allo sport per tutti in diversi angoli del pianeta, in particolare in medioriente, in territorio palestinese e in Libano, e in Africa, Senegal e Sahara occidentale. "L'isolamento dal resto del mondo, la dimensione soffocante di quel carcere e a cielo aperto senza prospettive di libertà e futuro  che è Gaza è insopportabile per questo gruppo di ragazzi - commenta Chiodo - La ricostruzione delle condizioni in cui la popolazione è costretta a vivere si sviluppa anche attraverso gli occhi della ragazza che ama nuotare e fare surf, ma il contesto e i costumi  locali le vorrebbero togliere questa libertà". Dopo la proiezione del film si è svolto un incontro molto partecipato da giovani studenti di licei e università  locali, il cui protagonista è stato Mohamed, membro di "Gaza Youth Brakes out", che per la voglia incontenibile di libertà dopo vari arresti è stato costretto a fuggire. Mohamed oggi vive a Berlino dove studia, ma spera che tutto cambi al più presto per poter tornare in Palestina. 

GUARDA IL TRAILER di Gaza surf club

 

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