Nazionale

L'Uisp su certificazione penale e minori: bene, ma più tempo

Le tutele dell'infanzia non sono mai troppe, ma in questo caso il provvedimento è un nuovo problema per le società sportive

“Le normative a tutela dell’infanzia non sono mai troppe – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – noi lo sappiamo bene visto che promuoviamo e organizziamo attività sportiva con i giovanissimi sin dalla nostra nascita. Proprio per questo motivo pensiamo che le normative in proposito vadano ponderate, adottate e fatte rispettare con estremo scrupolo. In questo caso pensiamo che un provvedimento giusto rischia di essere vissuto negativamente e in maniera penalizzante da parte delle società sportive del territorio. Questo a causa dei tempi ristrettissimi di attuazione e dell’onerosità della documentazione richiesta, ancora una volta a carico dei dirigenti volontari delle associazioni sportive. Per questo l’Uisp chiede alla politica e alle istituzioni sportive e al Coni di spingere affinchè vengano ridefiniti i tempi di attuazione dell’art. 2 del dl 4 marzo 2014 che richiede la certificazione del casellario giudiziario per l’attività sportiva con i minori entro domenica 6 aprile. L’Uisp chiede al governo di rivedere la data attuativa del provvedimento e chiede una scadenza più ragionevole. Una proroga temporale che possa consentire alle associazioni sportive di comprendere appieno le positive finalità del provvedimento e di fornire la documentazione richiesta”.

Anche Filippo Fossati, deputato Pd e promotore dell’intergruppo parlamentare sullo sport, chiede di ascoltare il mondo associativo e prorogare di qualche giorno il provvedimento, giusto nel merito. “I tempi per la regolarizzazione di migliaia di operatori sportivi sono troppo stretti e questa operazione pesa sulle responsabilità, già molto gravose, delle associazioni sportive del territorio e dei loro dirigenti volontari – dice Fossati – si rischia di far passare come inopportuno un provvedimento che invece è molto giusto nel merito”.  Con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, l’interguppo parlamentare sullo sport chiede al Governo “di accordare una proroga, anche breve, per il possesso del certificato penale e di valutare l'esenzione delle associazioni no profit dal pagamento di bolli e diritti su una certificazione semestrale che viene loro imposta dallo Stato”.

Anche il Forum del terzo settore interviene sulla vicenda che tocca vari aspetti delle attività associative e culturali svolte con i minori: “Dal prossimo 6 aprile, in conformità con la Direttiva europea 2011/93 relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, ed in attuazione del Decreto Legislativo del 4 marzo 2014, il datore di lavoro che  «intenda impiegare al lavoro una  persona»  per  lo  svolgimento  di  attività professionali  o  volontarie organizzate  che  comportino contatti diretti  e  regolari  con  minori deve richiedere il certificato penale del casellario giudiziale. “Pur favorevoli ad ogni norma che tuteli i minori e ne contrasti eventuali forme di abuso, ci rendiamo conto che così elaborato questo Decreto è suscettibile di interpretazioni ambigue.” Dichiara Il Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri. “Se in attuazione alla direttiva comunitaria - prosegue il Portavoce - crediamo che l’espressione «intenda impiegare al lavoro una  persona» debba essere correttamente intesa come «al momento dell’assunzione di una persona». Questo onde evitare un intasamento degli uffici amministrativi e dei tribunali e soprattutto il rischio di pesanti sanzioni per il datore di lavoro in caso di mancato adempimento del decreto che toccherebbe migliaia di lavoratori di asili, centri diurni, case famiglia.” “Stiamo chiedendo in merito con urgenza - conclude il Portavoce - un intervento interpretativo del Ministero di Giustizia.”

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