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L'Uisp sulla Rai: a Radio Due si è parlato di regole

Massimo Gasparetto, ospite della trasmissione KGG, ha illustrato l'importanza dello sport per insegnare il rispetto delle regole ai bambini

 

Le regole aiutano a vivere serenamente insieme. Le regole che ci diamo singolarmente ci aiutano a tenere in forma il nostro corpo. Le regole, quindi, servono per dare armonia al tutto, anche alla convivenza sociale. Martedì 22 maggio la trasmissione di Radio Due Rai KGG, condotta da Katamashi e Gianluca Gazzoli, ha affrontato il tema dell’utilità delle regole nella gestione della nostra vita quotidiana. Si è parlato anche di sport, e del suo valore formativo, in particolare per i più piccoli, delle sue potenzialità per trasmettere il senso e l’importanza delle regole. È intervenuto Massimo Gasparetto, professore di scienze motorie e dirigente Uisp Rovigo. “La regola è una delle modalità con cui costruire il valore educativo proprio dello sport - ha detto Gasparetto – Naturalmente va contestualizzata e messa in rapporto con l’età: il bambino piccolo inizia a giocare senza avere tanta attenzione alle regole, crescendo comprende l’importanza della regola per far funzionare il gioco e quindi lo sport. Nel passaggio da gioco a sport la regola evolve, ma è sempre importante mantenere vivo il senso del divertimento accanto al valore funzionale della regola”.

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Come possono convivere l’educazione e le regole familiari con quelle imparate e recepite nei campi da gioco? “È necessaria una condivisione tra tutti i soggetti che costruiscono lo sport: partendo dai genitori fino ad allenatori e dirigenti sportivi. Tutti questi soggetti dovrebbero riconoscersi in un’alleanza per far si che le regole abbiano un valore educativo e funzionale, consentendo allo sport di essere, allo stesso tempo, il più bello possibile e il più educativo”.

Lo sportpertutti dell’Uisp interpreta la regola come strumento educativo, non come raggiungimento del miglior risultato: “La regola che applichiamo noi serve a tirare fuori dai ragazzi il loro potenziale in un contesto più educativo che di risultato – conclude Gasparetto – Noi ci impegniamo affinchè lo sport possa essere divertente e soddisfacente anche per persone non particolarmente dotate, quindi la regola diventa funzionale al divertimento e non al risultato”. (Elena Fiorani)

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