L’Uisp sulla Rai con il progetto SportAntenne contro le discriminazioni

Sport e integrazione sono stati, mercoledì 19 ottobre, al centro della trasmissione di Radio 1 Rai Obiettivo Radio 1 in cui è intervenuto il presidente nazionale dell’Uisp, Vincenzo Manco, presentando i risultati del progetto “SportAntenne: prevenzione, emersione e mediazione per combattere le discriminazioni”, promosso da Uisp e Unar.

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“Questo progetto sta assolutamente dentro tutte le esperienze che questo paese produce nell'ambito dei tre pilastri legati al fenomeno migratorio, che non va né sopravvalutato né semplificato – ha detto Manco – le tre azioni sono soccorso, accoglienza e integrazione. La Uisp crede che oggi lo sport debba assumere un atteggiamento proattivo: non solo utilizzare le sue potenzialità nell’ambito dell’integrazione, ma anche intervenire per denunciare e far conoscere episodi di razzismo e intolleranza, bisogna fare un passo in più. Il progetto è finanziato dall’Unione europea, ha coinvolto 13 città italiane ognuna delle quali ha individuato un’antenna che recepisse gli episodi di razzismo e intolleranza, in collaborazione con le reti sociali del territorio. Queste denunce sono avvenute in occasione delle conferenze stampa piuttosto che delle iniziative sportive organizzate dai 13 comitati Uisp coinvolti. In due anni di attività sono state raccolte 869 segnalazioni, 689 di queste dirette, 180 indirette, connesse a episodi di discriminazione legate a procedure e norme delle stesse istituzioni pubbliche che non permettono uguaglianza nell’accessibilità”.

Tra gli ospiti collegati anche Alberto Urbinati dei Liberi Nantes, squadra romana di rifugiati e richiedenti asilo affiliata all’Uisp dalla nascita: “Credo che ognuno di noi – ha concluso Manco - in questo caso lo sport e la Uisp ma anche il mondo della comunicazione, abbia un impegno forte nel nostro Paese, che è quello di incidere sul cambiamento, l’approfondimento e la narrazione sul tema delle discriminazioni, perché si sta semplificando troppo. È un appello a tutti noi”.