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L’Uisp sulla Rai: la crisi dello sport di base in Liguria

La Tgr Rai Liguria ha intervistato il presidente regionale Uisp, Tommaso Bisio, e raccolto le voci degli operatori

 

Lo sport di base vive una profonda crisi, ormai da quasi due anni, a causa dell’emergenza sanitaria e poi delle restrizioni anti-contagio. Tra numeri contingentati, spese di gestione che lievitano, crollo degli iscritti, il Covid sta spazzando via lo sport. La redazione della TgR Rai Liguria ha realizzato un servizio sull’allarme lanciato dallo sport amatoriale, raccogliendo le voci di operatori sportivi e della promozione, tra cui Tommaso Bisio, presidente Uisp Liguria.

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Lo sport amatoriale, infatti, è una delle grandi vittime del Coronavirus, quasi la metà delle associazioni affiliate Uisp liguri ha chiuso e quelle che vanno avanti lo fanno tra mille difficoltà. “Due anni di sofferenza per le tantissime associazioni che compongono il tessuto sportivo amatoriale - dice Bisio - che hanno vissuto momenti alterni, di speranza, di ricaduta, poi di ripartenza, e ora siamo di nuovo in un momento decisivo”.

Infatti, dopo un inizio promettente con le iscrizioni d'autunno, la quarta ondata è una nuova doccia fredda sulle speranze di normalità, in particolare per gli impianti sportivi che hanno costi di gestione fissi la situazione è ancora più critica e c'è chi ha dovuto indebitarsi. “In particolare le piscine - prosegue Bisio - che hanno costi altissimi solamente per esistere. Di conseguenza se l'utenza non c'è, o è in numero insufficiente, tutto questo si trasforma automaticamente in disavanzo”. 

Il distanziamento in vasca significa ridurre le corsie, moltiplicare le lezioni come in palestra e fare i conti con le regole che cambiano di continuo: una situazione estenuante a cui si aggiunge la paura del contagio che allontana anche tanti adulti dallo sport. Gli interventi di due operatori di un centro sportivo evidenziano che la paura è grande, soprattutto per l’aspetto del lavoro: “Molti insegnanti hanno cambiato lavoro in questi due anni - spiegano - professionisti che hanno iniziati a fare gli impiegati, perché non si fidavano più della situazione”.

Dalla pandemia è nata anche una nuova forma di relazione, attraverso la ginnastica da remoto, con la webcam come unico contatto. Chi resiste in presenza invece deve navigare tra tamponi e certificati rafforzati, una scelta anche nel nome della salute: “Inizio l'anno con l’iscrizione in palestra - dice una signora - perché c'è bisogno di movimento, che fa bene alla mente e al corpo”. 

 

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