Nazionale

Matti per il calcio: da Treviso la testimonianza di un medico

Conclusa l'XI edizione della rassegna nazionale, ma proseguono le attività sul territorio per favorire il recupero delle persone con disagio mentale

 

Per la prima volta quest’anno la squadra di calcio “i Buldozer” del Dipartimento salute mentale di Treviso partecipa alla rassegna nazionale dell'Uisp Matti per il calcio, che si concluderà sabato 23 settembre a Montecatini.

L’attività  di calcio a 5 indoor è iniziata diversi anni fa al centro diurno “il Porto”, una struttura riabilitativa semiresidenziale facente capo al Centro salute mentale di Oderzo. Oltre agli utenti del Centro diurno, partecipano all'attività ospiti delle strutture riabilitative residenziali del Dipartimento di salute mentale (CTRP e Gruppo appartamento di Salgareda, Comunità Alloggio di Paese), e pazienti seguiti ambulatorialmente dal CSM opitergino: sono inoltre coinvolti operatori dell’ULSS e del privato sociale, e volontari provenienti dal territorio. L’attività consiste in allenamenti a cadenza settimanale, presso la palestra messa a disposizione gratuitamente dalla scuola superiore “Sansovino”. Alcuni allenamenti si svolgono all’aperto, nei campi sportivi delle frazioni di Fratta e Colfrancui, a loro volta concessi a titolo gratuito dalle società sportive del territorio. La squadra è seguita dal coach Dario Cofini, della società Liventina Calcio di Motta di Livenza, che si occupa della preparazione tecnica e fisica dei partecipanti. Vengono inoltre organizzati incontri e piccoli tornei con squadre amatoriali del territorio, e con formazioni studentesche: si sono poi tenute alcune partite presso la sede della Liventina Calcio, con il coinvolgimento di diversi tecnici della società.

"Riteniamo molto positiva questa esperienza, per diversi motivi - spiega il dott. Angelo Brega, del Dsm di Treviso - In primis, vi è ormai ampio consenso sull’importanza dell’attività fisica per la salute in generale, tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma: “Se esistesse un farmaco in grado di dare gli effetti benefici dell’attività fisica, sarebbe il farmaco più prescritto al mondo”. Considerato poi che alcuni farmaci utilizzati in ambito psichiatrico comportano un significativo rischio di “sindrome metabolica” (incremento ponderale, iperglicemia, dislipidemia) l’attività fisica risulta particolarmente raccomandata nei pazienti che assumono queste terapie.  Vi sono inoltre solide evidenze scientifiche che dimostrano i benefici dell'attività motoria per la salute mentale: secondo autorevoli esperti, infatti, l’attività fisica ha la potenzialità di migliorare la qualità della vita delle persone con gravi disturbi mentali".

"L'attività di calcio risulta particolarmente gradita al gruppo degli utenti - prosegue Brega - risulta infatti una delle più partecipate fra tutte le attività riabilitative proposte. Inoltre l'esperienza del gioco permette di far emergere e rielaborare dinamiche di tipo cooperativo e competitivo, e dà l'occasione di affrontare le difficoltà legate al rispetto delle regole e al controllo dell'aggressività. Un aspetto positivo, che consideriamo molto importante, di quest'attività, è stata la possibilità di mettere in rete realtà diverse. Oltre all'ULSS e alle cooperative del privato  sociale, che si occupano di riabilitazione psichiatrica, sottolineiamo il ruolo importante avuto dall'Uisp di Treviso: che nelle persone del presidente Giovanni Marcon e del vicepresidente Giorgio Grespan ha reso possibile la partecipazione a diversi tornei preparatori fra le squadre del Triveneto, e la trasferta a Montecatini per la manifestazione nazionale. Fondamentale è stato poi il contributo dell'associazione utenti “il Sole di notte”, che è si fra l'altro fatta carico delle spese di viaggio della squadra. Da evidenziare infine collaborazione con la società Liventina, una delle più importanti realtà sportive della provincia, e in particolare la disponibilità, la passione e la competenza del mister Cofini. L'intervento di realtà così diversificate, ma altrettanto significative nell'ambito del territorio, è importante, oltreché per le ricadute pratiche, per le occasioni di socializzazione, promozione della salute e di lotta allo stigma che offre: permettendo di rendere lo sport uno strumento efficace di salute fisica e psichica, e di inclusione sociale".

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