Nazionale

“Mettiamoci in gioco” contro l'accordo FIGC-Intralot

La campagna contro il gioco d'azzardo, di cui l’Uisp fa parte, lo definisce un accordo diseducativo: "Figc faccia dietrofront"

L’accordo siglato tra Intralot, società del gruppo Gamenet, uno dei più importanti concessionari del gioco d’azzardo in Italia, e la Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc) stupisce sia per la sua sottoscrizione sia per i termini con cui è stato presentato alla stampa e all’opinione pubblica. La “partnership” tra le due organizzazioni è stata illustrata addirittura come un “progetto culturale fondato su valori autenticamente condivisi”, grazie al quale “sarà possibile avviare dei percorsi per dare forza a diversi progetti di utilità sociale e di interesse pubblico”.

“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, di cui l’Uisp fa parte, chiede alla Figc quali siano i valori che il calcio condividerebbe con il gioco d’azzardo e se bastino un po’ di soldi in “progetti di pubblica utilità” per accettare la sponsorizzazione di una società che promuove un business talmente rischioso per i singoli cittadini e per la collettività che non meriterebbe certo di essere associato alla maglia della nazionale. La Campagna domanda, inoltre, ai vertici del calcio italiano se abbiano adeguatamente riflettuto sull’inopportunità di tale accordo soprattutto nei confronti dei tanti bambini e ragazzi che seguono e praticano questo sport.

Si tratta di un segnale altamente diseducativo, lanciato peraltro nel momento in cui tanti esponenti del mondo politico, istituzionale e della società civile si stanno battendo per il divieto assoluto di pubblicità del gioco d’azzardo. La Figc, invece, decide di andare in direzione opposta, fornendo una vetrina prestigiosa a un fenomeno che produce gravi danni sociali e sanitari.

Colpisce, infine, che la Figc faccia una scelta di questo tipo in un momento in cui sono ancora in corso importanti inchieste in materia di Calcio scommesse, ove emergono rapporti anche con il mondo delle organizzazioni criminali e mafiose. Si tratta di fatti gravi e provati che hanno contribuito a screditare l'immagine del calcio italiano tra i tifosi e nel mondo.
Per tutte queste ragioni “Mettiamoci in gioco” chiede alla Figc di rigettare l’accordo con Intralot, come richiesto anche da alcuni senatori.

Contro l’accordo sono scesi in campo anche due ex-campioni della nazionale italiana come Damiano Tommasi, presidente Associazione italiana calciatori e Alessandro Altobelli. L’ex nerazzurro e campione del Mondo ’82 non lascia spazio a interpretazioni: “Non mi piace vedere abbinati calcio e scommesse. Lo sanno quanti padri di famiglia, donne, anziani buttano via stipendi?”. Tommasi sottolinea: “In Consiglio federale non se n’è mai parlato”. Per approfondire leggi l’articolo su Vita.it

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