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Move Congress: il bilancio del forum europeo dello sportpertutti

Dal 16 al 18 ottobre si è svolta a Budapest la nona edizione. L'Uisp ha preso parte a workshop ed incontri. Parla C.Balestri, eletto nell’esecutivo

 

Al termine della nona edizione del Move Congress, che si è tenuta a Budapest dal 16 al 18 ottobre, Carlo Balestri, responsabile politiche Internazionali Uisp, è stato eletto nell’esecutivo Isca-International Sport and Culture Association. L’esecutivo raccoglie rappresentanti dello sportpertutti di tutto il mondo, che vengono rinnovati o confermati ogni due anni. "Il Move Congress è stato un evento interessante che ha permesso all’Uisp di entrare in contatto con centinaia di organizzazioni in tutto il mondo – ha commentato Balestri – si tratta del luogo ideale per fare lobbying e creare partenariati.  Quest'anno ci sono state delle presentazioni e dei workshop di altissimo livello. Interessanti gli spazi espositivi ad opera di aziende private che propongono innovazioni tecnologiche nel campo dello sport, salute e benessere".

Carlo Balestri è risultato il più eletto tra i vari candidati nell’organismo esegutivo dell’Isca e commenta così: "In questo modo l’Uisp conferma di avere un ruolo di prim’ordine all'interno di questa rete internazionale, tra le più accreditate a livello internazionale. Continuerò a portare avanti i temi cari alla Uisp in Europa e nel mondo".

Che cos’è stato il Move Congress di Budapest? Un’occasione internazionale di altissimo livello scientifico e di partecipazione, per confrontare strategie e politiche tese ad allargare la pratica sportiva, in quanto diritto alla salute e alla socialità per tutti i cittadini. Sono stati più di 470 i partecipanti, tra loro anche una folta delegazione Uisp, guidata dal presidente nazionale Vincenzo Manco. L’Uisp è uno storico partner dell'Isca, insieme promuovono la campagna Now we move che intende aumentare il numero di cittadini europei che praticano attività motoria, in particolare attraverso la settimana di mobilitazione che si tiene ogni anno tra maggio e giugno, la Move Week. 

L’edizione numero nove del Move Congress ha visto numeri da record: 470 partecipanti provenienti da oltre 200 organizzazioni (pubbliche e private) di 58 nazioni e 5 continenti diversi, 80 fra relatori ed espositori nella Innovation Alley (una zona del congresso interamente dedicata alle innovazioni tecnologiche). Molte le sessioni interessanti alle quali la folta delegazione Uisp ha partecipato attivamente. Fra quelle che hanno destato più interesse la relazione della Dr Fiona Bull dell’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS). L’intervento si è focalizzato sul Piano d'azione globale per l'attività fisica (GAPPA, documento in fase di traduzione dall'Uisp) lanciato lo scorso anno dall’OMS come un invito aperto per le parti interessate in tutti i settori a contribuire a un "approccio di sistemi completi" per aumentare i livelli di attività fisica in tutto il mondo. L’OMS da anni ha riconosciuto l’importanza dell’attività fisica come fattore di prevenzione delle malattie (si veda il documento tradotto dall'Uisp). I dati sono ancora molto preoccupanti: a livello globale, il 28% degli adulti e l'81% degli adolescenti non soddisfano i livelli raccomandati di attività fisica. Ciò si traduce in un aumento del 10% della mortalità prematura, oltre a un aumentato rischio di sviluppare malattie non trasmissibili come malattie coronariche, diabete, colon e carcinoma mammario. Il 71% dei decessi globali è attribuibile a condizioni come queste. Gapa prevede un piano integrato che promuove 20 politiche specifiche afferenti a 4 aree: creare società attive, creare un ambiente attivo, creare persone attive, creare sistemi attivi.

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L'intervento di Markos Aristides Kern di Fun With Balls, imprenditore del mondo tecnologico e delle start-up, ha evidenziato una minaccia per lo sport tradizionale, individuando un modo per dare nuova vita a uno sport in difficoltà. La sua relazione si è incentrata su come affrontare il mondo attuale, con linguaggi nuovi e più accessibili ai giovani non dimenticandosi dell’importanza dell’attività fisica. I social media, i giochi online e altri media digitali stanno sostituendo lo sport quando si tratta di innescare la voglia di giocare e di divertirsi. Possono essere scaricati e accessibili in pochi secondi, sono dotati di una programmazione intelligente che aggancia l'utente premiandolo con punti e convalida sociale. La sua proposta innovativa per rendere l'attività fisica tradizionale divertente e attraente nell'era della tecnologia deve comprendere meglio i giovani e ciò che li spinge, abbracciare il cambiamento, non essere troppo un fan dello sport che promuovi, adottare un approccio critico.

Il congresso è stato l’occasione per presentare i risultati del progetto GCD-Grassroots Sport Diplomacy di cui Uisp è partner. Jacob Schouenborg, segretario generale dell'ISCA, ha introdotto l'argomento osservando che diplomazia (campo che conosciamo bene) e sport di base (che ovviamente conosciamo molto bene) sono due termini che non sono mai stati combinati prima. Fino a due anni fa il concetto di diplomazia sportiva di base non esisteva, e con questo progetto si sta tendando di elaborare nuove metodologie e un vocabolario comune su cui iniziare a lavorare. Tra i relatori al workshop per l'Uisp è intervenuta Raffaella Chiodo Karpinsky, che ha presentato il modello di diplomazia applicato per promuovere delle attività sportive in Libano.

Aaron Kearney, fotoreporter e commentatore sportivo australiano, ha condiviso molteplici esempi stimolanti di come le iniziative di base hanno dato potere alle comunità di indigeni, e in particolare alle donne, nella regione del Pacifico. La sessione si è conclusa con una tavola rotonda moderata da Bence Garamvölgyi, fondatore e presidente dell'Associazione per gli sport internazionali di Budapest, e la sessione pomeridiana è stata dedicata a un seminario pratico su "Come diventare un diplomatico di base" guidato dai partner del progetto.

Magnús Scheving, creatore e protagonista di LazyTown (il personaggio di Sportacus), ha fornito una panoramica approfondita dell'evoluzione del comportamento umano e della psicologia quando si tratta di attività fisica e sport a partire dal concetto che solo recentemente l’essere umano ha iniziato a muoversi non per necessità di sopravvivenza, ma per divertimento. Scorrendo velocemente le epoche storiche in cui il movimento ha assunto diversi spinificati, il relatore ha sottolineato che i bambini sanno istintivamente come muoversi, il problema è che in età adulta perdiamo questo istinto e sempre più spesso non siamo più modelli positivi per i bambini: se noi siamo pigri come facciamo a dire ai bambini che si devono muovere? Per questo ha creato la piattaforma LazyTown circa 10 anni fa, andando a colmare un gap: non esisteva uno strumento per educare ad uno stile di vita sano che fosse divertente.

Chiave ancora una volta di tutto è la comunicazione. Spesso parlare di salute e sani stili di vita è visto come un discorso noioso (soprattutto dai più piccoli), una imposizione a muoversi per restare in forma e avere una buona salute. Lazy town ribalta il discorso, parte dall’idea che muoversi è divertente, attraverso un accattivante serie televisiva, dei giochi, dei quiz e  canale youtube passa dei contenuti anche sulla corretta alimentazione.

Darryl Edwards, ricercatore di attività fisica, ha messo al centro l’affermazione che “Il gioco è in realtà un istinto umano primordiale” e non sempre può essere divertente, in quanto richiede molta concentrazione e per un bambino, il gioco può spesso essere un lavoro. Secondo le sue ricerche, il 71% dei bambini del Regno Unito si sarebbe cimentato in giochi all'aperto negli anni '90, il 21% nel 2007 e solo l'8% nel 2017. Contrariamente alle precedenti relazioni che puntavano su una rivoluzione tecnologica, Edwards non crede che la tecnologia fermerà l'epidemia di inattività fisica. Facendo riferimento all'esempio di PokemonGO, un'app che andava di moda alcuni anni fa e che faceva andare le persone a caccia all'aperto di scavenger, Edwards ha affermato che queste soluzioni hanno una durata troppo breve per fare una differenza significativa.

Il concetto chiave del workshop su ricerca fondi e crowfunding è stato quello che i promotori dello sport di base e dell'attività fisica devono essere più proattivi e guardare fuori dagli schemi quando si tratta di cercare nuove partnership e cercare fondi. La raccolta fondi non è solo essenziale per molte organizzazioni per rimanere a galla, ma consente anche di svilupparsi ed entrare in nuove aree di lavoro che altrimenti non avrebbero l'opportunità di provare. Lavorare con progetti UE è un buon punto di partenza per le organizzazioni per espandere le proprie reti e concentrarsi su sviluppare nuovi aspetti del loro lavoro. Fondamentale è parlare la lingua del donatore entrando letteralmente nella testa del finanziatore. Una proposta di progetto deve essere in grado di offrire uno scenario vantaggioso sia per il richiedente che per il donatore.

I workshop di gruppo pomeridiani si sono concentrati su come migliorare alcuni aspetti del piano di finanziamento attuato da ogni organizzazione: tesseramento, fondi pubblici, fondi privati, fondazioni, campagne di donazione tramite eventi e crowd-funding

La delegazione Uisp era composta da: Vincenzo Manco (presidente); Carlo Balestri, Daniela Conti e Raffaella Chiodo Karpinsky (Politiche Internazionali); Marta Giammaria (Ufficio Progetti); Massimo Tossini (Grandi manifestazioni); Rita Scalambra ed Enrico Magani (Uisp Forlì-Cesena); Giorgio Gollini (Uisp Reggio Emilia); Teresa Di Stefano (Uisp Bologna); Michele di Gioia e Antonio Strammiello (Uisp Matera). (Daniela Conti)

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