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"Officina del benessere": Uisp al fianco di Save the Children per i bambini

Anche Uisp nel Comitato Scientifico del progetto, una piattaforma on line a sostegno del benessere degli adolescenti. Parla Loredana Barra

 

Si chiama Officina del benessere ed è la nuova piattaforma online lanciata da Save The Children pensata per venire incontro ai bisogni di ragazzi e ragazze la cui stabilità emotiva, psicologica e fisica è stata messa a dura prova dalla pandemia. Il lockdown, le restrizioni, il cambiamento delle abitudini di vita hanno infatti modificato notevolmente gli equilibri e fatto emergere grave e diffuse forme di disagio. Da questi presupposti ha preso piede Officina del benessere, che si rivolge a genitori, insegnanti, educatori e adolescenti per condividere informazioni, consigli e contenuti formativi a sostegno del benessere psicologico e fisico dei ragazzi e delle ragazze. La piattaforma multimediale online, di facile consultazione, è disponibile per tutti e raccoglie ricerche, analisi e approfondimenti sul fenomeno; inoltre, fornisce consigli utili, video di esperti su aspetti specifici; schede per attività educative e psicosociali; webinar; contenuti formativi; altri strumenti multi-disciplinari.

A far parte del Comitato scientifico del progetto è stata chiamata anche Loredana Barra, responsabile politiche educative Uisp: "L’officina del Benessere è luogo di approfondimento e condivisione rivolto ad adulti e adolescenti per promuovere il benessere psicofisico di bambini/e e ragazzi/e in questo periodo di ripartenza e sono orgogliosa di poter dare il mio contributo da insegnante e da dirigente di questa associazione. Costruire insieme, anche con interlocutori con un ruolo diverso dal nostro, uno  spazio in cui le bambine e i bambini trovino sempre adulti che, in vari modi, si prendano cura di loro è un obiettivo straordinario. Soprattutto in questo momento storico in cui i bambini, le famiglie, ma anche chi si occupa di educazione, soffrono le conseguenze della pandemia".

"Un’officina è metaforicamente un luogo strutturato per costruire qualcosa - continua Loredana Barra - ed è questo che il gruppo ha cercato di creare: la restituzione  in qualche modo dei  sogni e del futuro ai bambini dopo questi quasi due anni di distanze, spazi ripensati, giochi negati. La costruzione di una piattaforma che ha come obiettivi quello di raccogliere esperienze che arrivano da vari settori e di offrirle alla comunità educante e ai bambini stessi, rafforzando in tal la rete sociale intorno ai bambini e alle bambine, soprattutto quelli a rischio di povertà educativa, marginalità e deprivazione".  

"Ritengo che sia scontato che lo sport non possa star fuori da questo tavolo perché aiuta, sostiene e favorisce una crescita dei bambini - conclude Barra - lo sport e il gioco costruiscono circuiti di memorie permanenti di ben-essere; lo sport è uno strumento efficace per accompagnare il processo di crescita culturale psichica, affettiva e sociale di ogni bambino e bambina".  

“Le bambine, i bambini e gli adolescenti rischiano di pagare il prezzo più alto di questa crisi, ed è indispensabile un forte impegno da parte di tutti per prevenire una grave crescita delle disuguaglianze, di cui stiamo purtroppo già vedendo un chiarissimo segnale nei territori in cui siamo presenti. Chiediamo un impegno mirato da parte di tutti gli attori in campo per offrire spazi e iniziative di prossimità educative, sportive, ricreative, culturali e di promozione della mobilità per la riscoperta del territorio”, ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children. La piattaforma mette a disposizione di tutti esperienze e competenze utili per prevenire i disagi più gravi e sostenere la resilienza dei ragazzi. "Siamo consapevoli tuttavia, che la portata e la gravità della situazione di disagio che i bambini e gli adolescenti stanno vivendo richieda una risposta di sistema, con l’investimento di risorse e professionalità specifiche per offrire servizi di prevenzione di prossimità", ha sottolineato Raffaella Milano. Serve insomma una rete adeguata e distribuita sul territorio nazionale, con servizi specialistici in grado di rispondere ai bisogni nei contesti maggiormente vulnerabili. (I.M.-C.F.)

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