Nazionale

Parkour Uisp: appello ai mezzi di comunicazione

Lettera aperta a Studio aperto: "Aiutateci a diffondere un'immagine corretta di questa nuova pratica, sicura ed attraente per i giovani"

In Inghilterra il parkour è ormai diventata un'attività sportiva riconosciuta dalle istituzioni anche attraverso sostegni pubblici, in Italia, invece, è ancora trattato come un fenomeno da baraccone. Spesso sui mezzi di comunicazioni viene trasmesso il messaggio di uno sport pericoloso e da non consigliare; un nuovo episodio è accaduto all’interno del telegiornale Studio Aperto di Italia 1 nell'edizione dell'11 gennaio, successivo all’ingresso ufficiale del parkour tra gli sport riconosciuti in Inghilterra. GUARDA IL VIDEO

Franco Biavati, coordinatore settore innovazione e sviluppo attività Uisp nazionale, ha deciso di scrivere una lettera aperta alla redazione del telegiornale per illustrare le caratteristiche di questa attività. “Fin dall’inizio, il parkour Uisp ha deciso di strutturare il suo percorso di formazione legandolo al sistema Adapt, unico protocollo formativo riconosciuto nel mondo da una istituzione pubblica, nello specifico dal Ministero dello Sport della Gran Bretagna. Da allora il nostro rapporto con Parkour generation, associazione leader nel mondo, ideatrice del sistema Adpat, è costante. Abbiamo svolto sei seminari di 1° livello, cui hanno preso parte oltre 200 ragazzi e ragazze. Il percorso formativo per diventare insegnanti è molto selettivo, impegnativo e rigoroso: in tutto questo percorso, oltre alla trasmissione di tecnica e didattica, il tema ricorrente è “responsabilità e prevenzione”, quindi non c’è alcuna improvvisazione. Abbiamo voluto cogliere l’opportunità di una nuova disciplina che porta molti ragazzi, altrimenti sedentari, a riappropiarsi del proprio corpo e del rapporto con lo spazio, che sia naturale o urbano. Per quanto ci riguarda, quindi, il parkour è tutt’altro che pericoloso e incosciente”.

Ad oggi il parkour Uisp rappresenta circa 4.000 praticanti, organizza la formazione per insegnanti ed educatori e le attività, oltre ad occuparsi della corretta diffusione della disciplina. Il 5 marzo è in programma a Modena, un workshop sull’insegnamento del parkour nell’età evolutiva, come ulteriore integrazione formativa per gli insegnanti.

“Il vostro ultimo servizio presenta il parkour come un fenomeno pericoloso, addirittura mortale - è la conclusione della lettera - È un enorme dispiacere per noi che ci occupiamo di parkour ascoltare quelle parole, è un dispiacere non essere stati in alcun modo contattati per approfondire la materia prima di formulare un servizio che è stato messo in onda su un canale televisivo nazionale come Italia 1. Il parkour sta avendo molto successo tra i giovani e i giovanissimi ed è una bella opportunità di crescita per appassionarsi a qualcosa, per fare attività motoria, per mettersi in discussione e maturare. Chiediamo a tutti, in particolare ai mezzi di comunicazione, di aiutarci a diffondere una visione corretta del parkour”.
Per l'articolo integrale clicca qui

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP