Nazionale

Politiche internazionali e politiche per la salute e l'inclusione Uisp

Proseguiamo la pubblicazione dei documenti nazionali delle Politiche per l'impiantistica e i beni comuni e delle Politiche educative

 

Proseguiamo la pubblicazione dei documenti nazionali con i programmi di mandato delle Politiche internazionali e le Politiche per la salute e l'inclusione Uisp.

Abbiamo predisposto un aggregatore all'interno del sito nazionale Uisp, dove sarà possibile consultarli tutti. (CLICCA QUI)

Obiettivo primario delle Politiche Internazionali, Cooperazione e interculturalità Uisp (il responsabile nazionale è Carlo Balestri) è quello di affermare il valore sociale dello sport, puntando sulla sua capacità di costruire relazioni, inclusione e di promuovere una cultura dell’accoglienza e della cooperazione internazionale. Contro discriminazione e razzismo. 

Ecco la versione integrale del documento, predisposto da Carlo Balestri, responsabile nazionale politiche internazionali Uisp

Nell’ambito delle relazioni internazionali l’obiettivo primario è quello di proseguire il lavoro politico di sensibilizzazione, promozione e lobbying presso il Parlamento e la Commissione Europea, anche attraverso la rete Isca, di cui l’Uisp è principale partner in Italia e capofila di Move Week. Isca è una organizzazione che concentra principalmente il proprio lavoro su attività motoria e sportiva. Il suo focus è quello della lotta alla sedentarietà. Dal 2012 la Uisp, assieme ad Isca, ha dato vita alla Move Week, manifestazione che ogni anno conta 3000 iniziative in Europa e circa 200 eventi in Italia. La pubblicazione in esclusiva per l’Italia delle “Strategia per l’attività fisica per la regione europea dell’OMS 2016-2025” ha dato all’Uisp ulteriore rilievo internazionale. Parallelamente procede l’azione progettuale internazionale sul fondo Erasmus+ sport e altre linee di finanziamento. Grazie a queste esperienze e partnership, l’Uisp matura competenze e saperi che vanno trasmessi e socializzati attraverso il sistema di formazione e informazione (comunicazione) Uisp. Uno degli obiettivi di questo mandato è quello di allargare l’orizzonte di intervento a tutto il terzo settore, attraverso lo specifico dello sport sociale e per tutti, per agganciare nuove reti europee in cui il tema centrale sia welfare e diritti (ad esempio Solidar, Concord o altre).

Sul terreno della Cooperazione internazionale c’è da registrare che stiamo attraversando un periodo di forte crisi e di minori risorse. Per questo la scelta strategica Uisp è quella di selezionare “le aree d’intervento, rafforzando e strutturando meglio la presenza in alcuni territori – si legge nel documento - I luoghi scelti sono quelli dell’area mediterranea a ridosso di aree di conflitto: Libano, Sahara Occidentale e Palestina. L’obiettivo specifico nei prossimi anni è quello di provare ad allargare cautamente il proprio raggio di azione, includendo nuove aree di forte migrazione verso l’Italia e di rafforzare i rapporti soprattutto con le Ong che hanno una consolidata esperienza nei territori dove siamo presenti e dove andremo ad operare”. Sul piano medologico l’Uisp ha operato alcune scelte strategiche, come quella di intervenire in progetti già strutturati promossi e gestiti da Ong internazionali o da associazioni/Istituzioni locali consolidate e quella di discostarsi dalle modalità di cooperazione classica, evidenziando l’autonomia e la qualità delle forme innovative di cooperazione già da tempo esercitate dalla Uisp in diversi contesti e paesi. La Uisp è impegnata nelle iniziative utili a perseguire l’obiettivo del riconoscimento tra i nuovi soggetti idonei a rientrare nel registro della neo istituita Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Nel nuovo statuto dell’Uisp sono stati inseriti cooperazione e  solidarietà internazionale come ambiti d’intervento diretto.

Nell’ambito dell’Intercultura l’obiettivo primario dei prossimi anni è quello di sviluppare l’area, cercando modalità di interconnessione tra diverse attività svolte sui vari territori, che oggi troppo spesso viaggiano separatamente, senza beneficiare di esperienze già sviluppate in altri territori o in ambito europeo. Su questo punto, è possibile sfruttare maggiormente l’iniziativa che più caratterizza Uisp sull’intercultura, ovvero i Mondiali Antirazzisti dove l’intreccio tra tutte le politiche Uisp e tra le politiche e le attività è evidente e connaturato all’evento. L’attenzione all’ambiente, alle tematiche antidiscriminatorie, di genere, alla lotta alla sedentarietà, connesso alle politiche educative e al lavoro con i giovani sono le travi portanti della manifestazione. L’Uisp, al momento è interlocutore accreditato su sport ed intercultura dal Coni, Lega Serie A, ministero Politiche Sociali, Unar, ministero Interni e grazie a questa credibilità è riuscito a mettere in campo progetti come il Calciastorie e SportAntenne. A livello internazionale è bene ricordare il ruolo attivo che ha nella più grande rete europea di calcio contro il razzismo la rete FARE, riconosciuta come la sola in grado di operare in relazione con Uefa e Fifa su questa tematica. Nel futuro occorre continuare ad essere protagonisti e interlocutori primari all’interno della rete per quanto riguarda la tematica relativa allo Ius Soli, alla sperimentazione di progetti di inclusione sociale, soprattutto in relazione a rifugiati e richiedenti asilo. Occorre rafforzare la formazione dei tecnici/educatori/dirigenti Uisp, concentrando l’attenzione su moduli specifici che siano in grado di fornire degli strumenti utili non solo alla comprensione del fenomeno, ma alla realizzazione di percorsi di inserimento sociale.

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Il documento programmatico delle Politiche Uisp per la Salute e l'Inclusione (responsabile nazionale è Stefano Pucci) parte dall'analisi di ciò che intendiamo per tutela e promozione della salute.

Ecco la versione integrale del documento, predisposto da Stefano Pucci, responsabile nazionale Politiche per la salute e l'inclusione Uisp.

Fin dal 1948 l'OMS definiva la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità”. Dopo trentotto anni e alcuni passaggi fondamentali, dalla "carta di Ottawa" (1986) al "Libro Bianco sullo Sport" (207) siamo finalmente giunti ai giorni nostri con la “Strategia per l’attività fisica per la regione europea dell’OMS 2016/2025”, che si fonda sull’attività fisica quale fattore trainante per la salute e il benessere, con particolare attenzione all’incidenza di malattie non trasmissibili associate a livelli insufficienti di attività fisica e a comportamenti sedentari, e riguarda tutte le forme di attività praticabili nel corso della vita, documento tradotto in italiano dall’Uisp.

E' in questo quadro di riferimento che l’Uisp proseguirà nella strategia per una riduzione delle disuguaglianze e verso maggiori diritti individuali e collettivi. In grado di essere riconosciuta dagli interlocutori istituzionali come soggetto politico attivo nella programmazione delle azioni dei piani regionali per la prevenzione. I protocolli d'intesa stipulati in sei regioni (Umbria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Toscana e Veneto) hanno certamente rappresentato tappe fondamentali di questo percorso e hanno tracciato una strada virtuosa, che occorre proseguire ed estendere anche ad altre Regioni. Sapendo valutarne appieno le potenzialità e le ricadute positive, coinvolgendo i territori in questa valutazione per misurare quanto l’associazione e i suoi dirigenti, sulla base di questi Protocolli, siano in grado di crescere, implementare le attività e svolgere il ruolo di agenzia per la promozione della salute. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle politiche per un invecchiamento attivo e all'incentivazione alla pratica motoria e sportiva giovanile, aprendo un approfondito confronto con le Strutture di attività.

Non vi è più alcun dubbio che la salute e l'inclusione siano politiche che stanno acquisendo sempre più considerazione e sempre più attenzione. Per questo la caratterizzazione dell’Uisp quale Associazione di promozione sociale è elemento imprescindibile per affermare il nostro ruolo nel contesto delle politiche per il contrasto alla sedentarietà. La crisi economica e l’attuale modello economico stanno aumentando le disuguaglianze sociali. In questo contesto l’Uisp si propone da tempo quale soggetto politico capace di interpretare un ruolo importante nel contribuire a superare le attuali sperequazioni generando coesione sociale.
Pensiamo alla gestione del fenomeno migratorio e della conseguente necessità di integrazione, al disagio sociale in crescita soprattutto in alcune aree del paese, all'esigenza di maggior tutela della salute e della persona. Tutela della persona che attiene anche all'ambito della salute mentale, Attività già consolidate nell’Uisp come il "Baskin"
(basket integrato) o il progetto nazionale "Matti per il calcio". E’ opportuna anche una maggior interazione con il CIP e, per quanto attiene la disabilità intellettiva e relazionale, con la FISDIR, per sviluppare progettualità condivise.

Altro ambito fondamentale d'intervento per l’Uisp è rappresentato dall'attività nelle carceri. L'esperienza trentennale del "Progetto Porte Aperte", con le sue varie declinazioni, consente all’Uisp di essere un riferimetno per istituzioni locali, nazionali ed europee. Impegno che deve riguardare anche la lotta al doping, a partire dalla valorizzazione e dal rispetto del nostro Codice Etico, manifesto dei principi di moralità, di partecipazione, di eguaglianza, di tutela della persona, di trasparenza, di imparzialità e di eticità sportiva. La qualità delle nostre città è un tema sempre più correlato a quello della salute e della qualità della vita. L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (in particolare l'obiettivo numero undici) si pone l'obiettivo di rendere le città più inclusive, sicure, resilienti e sostenibili.

In sintesi, il programma di mandato proseguirà in sostanziale continuità con quello precedente, puntando su una maggiore intersettorialità con le altre politiche e con il coinvolgimento delle Strutture di attività.
Saranno organizzati convegni e approfondimenti nazionali in materia di salute e inclusione, puntando ad una stretta relazione tra il gruppo di lavoro nazionale e i Comitati regionali, che sempre di più svolgeranno un ruolo di fondamentale importanza per il radicamento delle politiche associative nei vari territori. (I.M.)

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