Nazionale

Referendum sulle trivelle: l'Uisp aderisce al comitato per il SI

L'Uisp risponde all'allarme proveniente dal territorio, confermando il suo impegno per la sostenibilità. Parla V. Manco

Nella giornata di mercoledì 9 marzo si è svolta a Roma la riunione del costituendo Comitato delle associazioni “Vota SI, per fermare le trivelle”. In questa occasione l’Uisp ha aderito al comitato e annunciato il suo impegno per sensibilizzare il mondo dello sport e del sociale sull’importanza della partecipazione al referendum del 17 aprile e sulla necessità di votare “SI” per abrogare la norma che permette alle concessioni di estrazione e ricerca petrolio di poterlo fare, senza alcun limite temporale di scadenza. Cosa che invece era fissata prima dell’approvazione della legge di stabilità 2016.

“Un referendum contro le trivelle, oggi a distanza di qualche mese dagli accordi siglati a Parigi in ambito COP21, rappresenta per la nostra associazione un impegno naturale – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – abbiamo avuto in tal senso una sollecitazione diretta che ci è venuta dai gruppi dirigenti, dai volontari e dagli sportivi di Basilicata e Puglia. Un allarme che viene dal territorio al quale l’intera Uisp non può rimanere insensibile. L’Uisp è impegnata da anni nell’affermazione di una visione sostenibile dello sport. Questo referendum rappresenta un’occasione per rilanciare il nostro impegno e indirizzarlo all’attenzione del Governo italiano e del Parlamento per chiedere di traghettare l’Italia da un modello energetico fondato sul petrolio e sul carbone ad uno diverso che punta alle energie rinnovabili“.

Tanti sono i motivi per votare SI al referendum: la consapevolezza di vivere in un pianeta con risorse limitate; l’aumento esponenziale delle emissioni dei gas serra; gli inquinamenti del suolo, dell’acqua, dell’aria e di conseguenza un ambiente sempre più sfavorevole agli esseri viventi: uomini ed animali.

“Lo sport sostenibile, quello della Uisp, promuove l’uomo nella sua interezza, insieme al suo ambiente naturale e urbano e proprio per questo riteniamo la nostra adesione al referendum un percorso coerente alla nostra mission”, dice Santino Cannavò, responsabile politiche ambientali Uisp.

Il referendum è promosso da nove Regioni italiane: Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto. Altre regioni, come l’Emilia Romagna, invita i cittadini italiani a partecipare al voto.

Il 17 aprile il popolo italiano sarà chiamato a votare per il referendum contro le trivelle in mare. L’invito è di votare SI per abrogare la norma introdotta dall’ultima Legge di stabilità che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas che insistono nella zona di mare vicina alla costa di non avere più scadenza. Con la Legge di stabilità 2016, infatti, le licenze già in essere entro le 12 miglia dalla costa sono diventate “sine die”.

Per scaricare l'appello clicca qui

www.fermaletrivelle.it

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