Nazionale

Riforma terzo settore: il Forum in campo per lo sport sociale

Claudia Fiaschi, Forum terzo settore: "Fiduciosi che i nostri suggerimenti siano recepiti dal governo, anche in relazione allo sport sociale"

Anche Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum del Terzo settore, scende in campo per chiedere al governo di recepire le istanze del mondo dello sport sociale in merito alla Riforma del terzo settore.  Lo scorso lunedi 19 giugno l'Uisp e tutti gli  Enti di promozione sportiva, attraverso un documento unitario nazionale, contestavano in particolar modo l’articolo 35 del decreto legislativo relativo al Codice del Terzo settore che, nella sua interpretazione letterale, avrebbe pregiudicato l'associazionismo di promozione sociale e sportiva.

Il giorno dopo è sceso in campo anche il presidente del Coni Malagò: "Esprimo pieno sostegno agli Enti di Promozione per il riconoscimento delle loro istanze riconoscendo la straordinaria importanza del ruolo che rivestono e della mission che perseguono quotidianamente nell'interesse della promozione e dello sviluppo dello sport per tutti. Rappresentano una risorsa di inestimabile valore sociale che va salvaguardato". (leggi le dichiarazioni di Malagò)

Oggi è intervenuta anche Claudia Fiaschi, portavoce Forum Terzo settore, a Firenze, a margine di un incontro pubblico, con dichiarazioni rilanciate dall'Ansa: "Siamo fiduciosi che il governo recepisca i nostri suggerimenti, anche in merito al mondo dello sport dilettantistico che si occupa di sport sociale".

"Siamo fiduciosi che tutto il lavoro di discussione fatto non solo col governo prima, ma anche con i relatori e le commissioni parlamentari, possa portare ad individuare all'interno dei pareri condizioni e suggerimenti che possano poi essere recepiti dal governo". Lo ha affermato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale terzo settore, a proposito dei decreti attuativi della riforma.

"C'è tutto il tema di una migliore definizione delle attività di interesse generale - ha detto, a margine dell'assemblea di Agci Toscana - ne mancano alcune che ormai storicamente fanno parte del lavoro dell'associazionismo e dell'economia sociale del nostro paese, e non sono ben armonizzate nel decreto impresa sociale". Per Fiaschi inoltre "ci sono alcuni vulnus legati alla cooperazione sociale, anche su previsioni che rendono sfavorevole la forma della cooperativa sociale per andare a sviluppare attività di impresa sociale: in particolare la devoluzione lasca dei patrimoni, ma anche problemi sulle previsioni fiscali per l'associazionismo, in particolare per il mondo dello sport dilettantistico che si occupa di sport sociale, che rischia di rimanere fuori dal terzo settore". (I.M. redazione nazionale Uisp)

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