Nazionale

Salute e stili di vita: la presenza Uisp al Festival dell'economia

Si è tenuto a Trento l'incontro dal titolo “Alleanze per i diritti di cittadinanza in salute”, promosso dall'Uisp nazionale

 

Strategie e alleanze per la promozione della salute e il contrasto alle disuguaglianze, sono i focus intorno a cui si è sviluppata la discussione nel convegno “Alleanze per i diritti di cittadinanza in salute”, organizzato dall’Uisp nazionale a Trento, sabato 3 giugno, in occasione del Festival dell’economia. Il tema scelto quest’anno dal Festival tocca un campo di lavoro aperto per l’Uisp, approfondito e sviluppato sotto molti aspetti negli ultimi anni. L’incontro è stato moderato da Francesco Zambon, dell’ufficio europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo OMS, che ha stimolato i relatori sul tema delle alleanze contro le disuguaglianze.

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Fabio Lucidi, vicepreside vicario della Facoltà di medicina e psicologia, Università La Sapienza di Roma, ha esordito con una definizione di stili di vita corretti: “Le persone scelgono dei comportamenti che, se prolungati, diventano abitudini e quindi stili di vita, che possono essere definiti come comportamenti strutturati. Compito della politica è incentivare comportamenti che favoriscano la salute. È ormai evidente come i vari fattori che compongono la nostra vita quotidiana definiscano le disuguaglianze, infatti, anche dove esiste assistenza sanitaria gratuita ed universale, come in Italia, esistono disuguaglianze in salute. Addirittura si verifica una trasmissione intergenerazionale delle disuguaglianze, sintomo che i presidi di promozione della salute individuale non stanno funzionando. Tra questi presidi ad esempio è compresa la scuola, in cui però si vedono rispecchiate queste differenze, anzi la salute è più promossa proprio laddove ce ne sarebbe meno bisogno. Non basta dare parità di accesso alle opportunità, ma è necessario agire sui sistemi socioeconomici e di convinzioni che agiscono e definiscono i comportamenti e l’intervento richiede un’azione intersettoriale”. 
Per ascoltare l’audio integrale di Fabio Lucidi clicca qui

Stefano Capolongo, docente Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, è stato sollecitato sulle possibilità della rigenerazione urbana: “Chi pianifica e progetta le città ha un ruolo fondamentale - ha detto Capolongo - gli aspetti socio economici, culturali e ambientali condizionano lo stato di salute della popolazione, e sono convinto che le città debbano essere sempre più protagoniste della promozione di salute. Il concetto di salute si sposta sempre più da un modello medico, concentrato sull’individuo, a un modello sociale in cui la salute è la risultante di diversi fattori socio economici, culturali e ambientali, non più quindi oggetto di studio solo della sanità, ma influenzato dal contesto in cui viviamo. Tanto che in alcuni paesi si comincia a misurare il FIL-Felicità interna lorda. Non è solo il pil a definire lo stato di salute di una paese, ma ci sono altri fattori importanti. Le città sono spesso viste come luoghi pericolosi per la salute, ma hanno molti ruoli fondamentali: creare coesione sociale, generare istruzione, maggiore accesso ai servizi, alle cure, ma anche generare economia. I dati ci dicono, infatti, che la popolazione che risiede nelle aree urbane vive di più. Ma perché questo accada le città devono essere progettate in modo corretto: obiettivo delle azioni di rigenerazione urbana è eliminare le disuguaglianze. Oggi il 54% della popolazione mondiale vive nelle aree urbane, e si tratta di un dato in crescita, però assistiamo ad una crescita incontrollata delle città, soprattutto nei paesi emergenti. Le periferie, come sono concepite oggi, creano forti disuguaglianze dal punto di vista sociale e conseguentemente sulla salute. La chiave di lettura è creare un sistema tra diverse competenze: pianificatori e urbanisti, salute pubblica e decisori, che insieme attuino una serie di accorgimenti di tipo tecnico”.
Per ascoltare l’audio integrale di Stefano Capolongo clicca qui

Come esempio di città virtuosa è intervenuto all’incontro Furio Honsell, sindaco di Udine e rappresentante della rete italiana OMS Città sane. È possibile concretizzare idee e progetti positivi? Come si può fare? “Stringere alleanze, con realtà provenienti da vari ambiti, è il primo passo – ha detto Furio Honsell - Noi, nella nostra città, abbiamo dato vita a diverse proposte in base ai dati in nostro possesso. Abbiamo scoperto che a Udine siamo lontani dagli standard di salute dell’Oms e che ci sono differenze importanti tra scuola e scuola, anche a piccole distanze tra loro. Con “Sport oltre la crisi” premiamo le società che si prendono in carico i ragazzi provenienti da famiglie in cui è meno presente l’attività sportiva, infatti abbiamo verificato che nei quartieri più popolari e in cui è forte l’emigrazione la spinta a praticare sport è meno forte. Un altro elemento importante è vedere le diversità come un patrimonio: tante città hanno dei muri, ma trasformare i muri in ponti è un modo per costruire percorsi nella città e cercare di rendere attraenti anche zone più difficili, magari proponendo un’ora di attività motoria. Con l’Uisp abbiamo lavorato per convincere le persone anziane ad uscire, la promozione del benessere è partita da questo esercizio basico: uscire e parlare con le persone. Gli anziani possono essere protagonisti anche dei percorsi casa-scuola a piedi: un processo di integrazione e coesione sociale indispensabile in un’epoca in cui quattro generazioni convivono”. 
Per ascoltare l’intervento integrale di Furio Honsell clicca qui

GUARDA IL VIDEO delle attività in piazza realizzato dalla Tg Rai del Trentino Alto Adige

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